Pace, come il canto del mare disteso sotto un cielo di aquiloni, la grazia della piuma che ricade lène, il primo respiro del bimbo che nasce. Pace, dove un pescatore dispiega le sue reti, l'ottava rifulge nel coro, si sussegue il Do della tambura.
Ascolta l'eco di onde lontane, il suono di un flauto nel vento, tintinna il Sol nel passo della Libra, il soffio della luce, il monosillabo. Fluttuano sagome nel refolo ranciato del diagramma, scivola l'assillo sotto barche capovolte, il dilemma della cicatrice. Non tentare di spiegare il colore dei papaveri, il turbinìo dell'ape, la strofa che ti attraversa il petto. Vibrano in crescendo galassie sconosciute, purpuree stelle, lo splendore della porziùncola di prati rossi, il cosmo che affiora dal buio tra le ali di una colomba.
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Scritto da Utente anonimo
Il 17/03/2025 alle ore 11:23
Ma se a causa della stupidità della massa x io devo rischiare la vita, il lavoro, la libertà e la salute dei miei figli, permetti che mi possano girare un pochino gli zebedei?
Paolo R.
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