Frase di Raymond Carver
Un attimo fa ho dato un'occhiata nella stanza | ed ecco quel che ho visto: | la mia sedia al suo posto, accanto alla finestra, | il libro appoggiato faccia in giù sul tavolo. | E sul davanzale, la sigaretta | lasciata accesa nel posacenere. | Lavativo!, mi urlava sempre dietro mio zio, | tanto tempo fa. Aveva proprio ragione. | Anche oggi, come ogni giorno, | ho messo da parte un pò di tempo | per fare un bel niente.
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Frasi affini
Il cuore batte, e lentamente ci trascina verso l'inizio di ogni nuovo solstizio, portandoci quasi per mano, e ricordandoci ad ogni suo battito l'attrazione, che permette all'anima di orbitare su questa Terra. Senti il tuo cuore che batte amore, e l'odio diventare amore, Senti il tuo cuore portare il tempo, seguilo e lasciati trascinare dal vento, Senti il respiro della foresta, e il sole dietro la tempesta, Senti Dio e il suo messaggio, e l'impronta lasciata ad ogni suo passaggio, Senti i profumi portati dal vento, e i suoni toccati dal tempo! Senti ogni nuovo giorno sorgere nelle tue mani, e la luna attendere il tuo domani. Matura con la natura, e porta la pace e l'amore nel tuo cuore, preparati alla felicità e al dolore, abbi fiducia in Dio, dormirai serena nel tuo letto, coperta dal suo tetto. E allora senti il vento accarezzare il grano, e da una mano una farfalla spiccare il volo, senti l'equilibrio fra cuore e mente, e Dio sarà con te perennemente! La vita è preziosa, e come una rosa raccoglila dai cuori frugiferi, e conservala dentro di te!
Una stanza. Una valigia lilla ed una raspa, ricadente mandorla - una sacca - l'ombra di gigli sull'attaccapanni, fa un cappotto d'incerati trucioli la notte. Nello specchio una stanza. Ha due porte, improbabili comparti, in due metà si scinde il trompe l'œil dei giardini di Bordeaux, rallumina il vecchio poster de Le Procope nel cigolio di porticine, nell'occhio fisso di stupore un chiodo viola regge un quadro di scarlatti, solidago un vaso di puntine. ... Sul chiavistello s'impaura, pallido geco, del vuoto della parola che trabocca, di sogni e mete trafitti da un inganno, ciò che ristagna - opalescenza - in una coppa di vestigia, a mezza voce, di finestre cieche, smesse cartografie sulle vetrate degli Atenei. Una linea s'infittisce sul vizio della serratura - fascio di luce in una tazza di caffè - risplendono di una bellezza resa le fave sui tavoli ed il pane, al centro dell'aura sul davanzale - raggiato faro di legno - fa da sipario agli assecchiti vanni l'ansa poco illuminata, lo sgocciolìo della fruttiera ritaglia sul velario una ciliegia blu sullo stuoino. (STIMMUNG - I Parte).
Inserita il 07/07/2023 alle ore 12:15
Dove finisce la poesia non consumata, il verso non trattenuto -irrespirato cielo- la parola non compresa, l'incauta scritta in gromme di cemento; cosa rimane della poesia derisa, scostata, della poesia invenduta e le sue dune, dello scurato pregio nelle vene di pennate, nelle lamine di retinervie, di tutta questa poesia offerta in pasto alla sostanza indocile, ad aride lagnanze. Ne resta il disunito lembo di acrostici slogati in incompite cale, la digrumata stele, la spocchia decadente nel cincischìo di epigoni, nei baci di fiele disseminati sulle pagine di polvere di Poeti Scapigliati. Come chiama il poeta il profumo e la sua rosa, il tedio di giunchi assolati nei lobi di rotonde, le fulve chele di una perduta stella? Inizia in rime sciolte il pamphlet sur la revanche, la luna non è lontana ora che si discosta la marea sizigiale dai ceppi atterrati, e la notte è una stanza di carta. Stornai nientificati equivoci di voci nel diacronico deflesso che s'annida fra i pronomi, ti dimenticai nei respiri di malmostose alghe, in bisillabe disciolte nella mano dello scriba; non fu chiarore di strade il verdito mento, il tizzo rosso della chiosa. La festuglia del Fosco disarma la grafia, per poco s'intuiva la sottile allegoria, si stranisce l'òmero nel colore delle gote, ricade sul davanzale il tempo e la sua storia. Cosa rimarrà del verseggiato campo, del vùlture a perlustrare il giorno che rinasce alla poesia? ABGRUND (In fieri - La Pagina Bianca)
Inserita il 29/05/2022 alle ore 11:35
Altre frasi di Raymond Carver
Raymond Clevie Carver Jr. (Clatskanie, 25 maggio 1938 – Port Angeles, 2 agosto 1988) è stato uno scrittore, poeta e saggista statunitense.
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Scritto da Utente anonimo
Il 05/05/2024 alle ore 05:56
Tutti possono sbagliare, ma pochi hanno il coraggio di ammetterlo
Scritto da
Nicola
Il 29/04/2024 alle ore 15:34
Interessante, però nel periodo di Pascal, adesso direi molto meno...
Scritto da Utente anonimo
Il 29/04/2024 alle ore 15:13
Il coraggio si manifesta quando affrontiamo le nostre paure, e quando lo facciamo, scopriamo che il più delle volte non c'era niente da temere...
Stefano
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