Frase di Thea Matera
Volammo abbracciati lungo uggiosi tramonti, aspre zolle. Inerti ombre notturne, erranti…
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Frasi affini
Corollati d'inerti gambi dilavano smunti tegolati, dal cielo semibuio straripano, bocconi, reiterati nembi su liste di amaranti. Forcuti balestrucci modellano nidi di fango su casupole dipinte, si screpola sulla muraglia il lungo stecco oltre gli ulivi, la vena di lumìe; nel ciurlo di crocchi spiri di branchie, edaci fondali grovigliano centauri, infuria l'acquazzo in allagate dighe dove sigizia nei fiumi in secca la stria d'invasi, colmi di chiocciole nell'erba. Assiso al bugno sulle altane, fittile tentenna un miraggio di cerini, scoscendono nel calastrino ombrelliferi puntali. Zigano umanati venti nella raguna di supine lune, di abrasi barcherecci, nella coda dell'occhio d'irenici lauri si risveglia la giunzione planetaria. LA COSTANTE DI FIDIA (Mensis Martius).
Inserita il 05/03/2023 alle ore 12:00
È di nicchia - d'incerta presa, non ha senso - un disvalore - s'è mutata (folle pretesa) - è obsoleta, il verso è dissoluta piaga - la poesia non paga. Non si accettano florilegi! È inutile fardello, biribara d'uggiosi luminari pretestuosa metrica d'inamidate teste d'uovo. Quanta retorica,cosa pretende? Non ha più voce. Ormai non canta delle selve, voragini di sterpi e di raminghi falchi, della pioggia sulle spalle dei tagliaboschi, di traudite oreadi - irrelato nume - mal si concilia il sonno con l'impeto che s'anima di parole - poesia che nasce e muore sotto gli occhi della gente - confitto punto che non rivada accapo, che non disperda inchiostri in minutaglia, in esili rovelli di risicate gabbie. Materia di librai annoiati - s'ingrossano le discariche di stampati - non riemerge dallo scrittoio d'acquattati stampatori, sotto cumuli di schiccherati avanzi in un cantuccio giace la mole di faldoni. L'INESISTENZA (Il Capitolo Monografico).
Inserita il 17/05/2023 alle ore 20:09
Altre frasi di Thea Matera
Un libro di versi s'acquista forse per curiosità , o per diletto, ancor più per una bella copertina, occasionale riflessione sul tema- la poesia è ciò che annoia e non ristora- un tecnico quanto inesorabile tourbillon d'improduttivi versi e rime da scolaretti, insensatezze poco importanti. Sicuramente una nuova raccolta di poesie non fa la differenza e, con buona probabilità , a pochi, o nessuno, interesserà la profusione di parole scritte in bella copia. La poesia intimorisce - la parola ci attraversa - la poesia non è lettura complicata, è parte del vento, come la musica, non lontana dal nostro caffè nero, dal tempo che ci piega, dall'occhio ancora stretto dalla notte, dall'angolo violaceo del pc acceso, dalla disutile conversazione che accende il giorno d'apparenti attese. La poesia decanta la stagione che c'involge e ci foggia, non si defila dalla sostanza delle cose- oralità desueta- non è gassosa percezione di smorte voci che tornano da passati muffi di zavorre, l'ambage che ristagna sulle forme e si fa polvere della ragione. Il Poeta non ama sostare sotto i riflettori, non giunge ad alcun traguardo, non è un numero, il punto o la virgola, il rudimento automatista, non il triste clown della foto in bianco e nero, inconsapevole oblio dell'opera a stampa... la fama è un'ombra che appiattisce. POÈTES, DANSEURS REBELLES SOUS LA PLUIE.
Inserita il 31/07/2023 alle ore 11:59
Dalla colonna sale il niello di velluto, ruotano libellule sopra il mento glauco del fossile binario, l'ornitio rinvolge l'imbrunato nubilo. Mi sorprende la fiumara di glicini e l'aurora di violino sui Navigli, i cespi di springeri ordinati sui carretti, la cenerognola schiribilla in un volto di ametista. I giardinieri tagliano rami e ginestre, gambi di craspedia, i colletti di schizanthus, e dal planisfero rampollano barchette di carta e girandole, si ridesta l'ombra stagna. S'appoggia, èlice giuntura, allo smasso di puntelli mentre finata si svergola la forma conica del lucernaio. IL GLICINE DA VINCI (L'Anello Del Tronco)
Inserita il 29/04/2022 alle ore 15:08
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Scritto da Utente anonimo
Il 21/05/2024 alle ore 17:01
Diciamo che servono 2 variabili fondamentali per far si che si verifichi ciò che sosteneva il maestro Beethoven: una è relativa al nostro impegno, ma l'altra è affidata al caso.
Scritto da
Danko82
Il 20/05/2024 alle ore 12:21
Proprio quello che succede quasi sempre, chi è meno informato tende a fare più rumore, cercando di imporsi con arroganza e prepotenza.
In alcuni casi è vero. A volte l'innamoramento avviene proprio per idealizzazione dell'altro. Quando conosciamo solo una parte della persona, tendiamo a riempire i vuoti con le nostre speranze e aspettative. È un meccanismo naturale che ci permette di innamorarci dell'idea di una persona più che della persona stessa. Quante volte ci siamo innamorati di un sorriso, di un gesto, di una parola detta al momento giusto, senza sapere molto altro?
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