Cielo | AforismiCitazioni.it
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Frasi su Cielo
Oggi su Marte mi sfiora la tempesta, non c'è che un filo d'erba a scompigliare nuvole conchiuse in granati barattoli di vetro, i colori sono pozze di ematite solchi nel concavo riflesso di rosa acquamarina... Cieli di polvere sovrastano dissepolte lampide, si schiudono ossidate ali di rupicole, come viluppo di quarzosi cràspedi l'eco di luce si raccoglie sui soffitti. Cos'era la musica se non un tonfo sordo, un tinnulo di asteri sul giglio di mare... La vita esplode nel grembo della luna sull'orma intatta di puntellate valli, allo Zènith s'impolvera lo storno, la filza di lumache discioglie il brivio di aceraie, l'anello della maglia incartoccia sulle teste i ninnoli di pietra prima che affoghi in dogli di titanio la rena di cellulosa. Mi parlarono di docili chelonie, ocracei ciottoli e spati di viandanti, di gerbere nel raggio di lanugiosi palmi, la diaspora di macine e di armenti. Era il cinabro pelago un nicchio di calille nel cielo che s'infosca sul piumaccio, dove sopravvive la cocciniglia, e la lantana, sotto teche d'eliodoro; distinguo dalla specola il perno della ruota, l'ultimo nome inciso nella secca, si vetrifica il lago di scarlatti brani dove hai colto invaiati pummeli, l'avito gesmino e la catalpa, l'assecchita pieve e l'amaranto. Ricadono i pensieri come forme di alveari, in silico si foggia l'agapanto il dismentato stazzo, smatassati tomboli di romite nebule si sperdono in liquate florescenze, nella rifusa lacrima del Firmamento. ZYKLUS (Life On Mars)
Inserita il 29/09/2022 alle ore 09:14
Esiste un muto greto dove la notte scompare nel polverìo di un alambicco, dove il campo di papaveri disasconde la verbena, in un tunnel di acanti blu cobalto dimergola al limine di guglie il luminarsi di avite sale, atticciate mute di cani si rincorrono lungo ossuti cinti silvestri, coccole di nervati curri. Mi persuade il brillìo della gazania, il serraglio dell'ipomea, lo strale di aguzzi steli come i tuoi gesti, disegni sopra i vetri di vasi azzurri d'acqua un roseo cielo di conchiglia, sfiori la parola e l'allontani... ne mostri di schiena il filo di frutti chiari, devoti volti, il drappo di parole imprestate alla ragione l'inconosciuta soglia della rima non ancora scritta. Si rassomigliano fra loro, ossimori, i parallelepipedi, si sbiancano verdi pilastri d'ostriche; la stevia si rigira nel soffio della calura, s'attrista nella cuòra il piorno ventre di ovati bozzoli, ermo grigio di acuti lobi. Si fende l'arco del giunco che dorme all'orizzonte, raggiorna tra le pagine di malacopie, di sonnolenti, smesse vertèbre di gargolle nello sfiato di filicorni, sorgivi bronzi di rosignoli fra dibarbate polle. (ON THE STAIRCASE)
Inserita il 10/09/2022 alle ore 11:42
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Scritto da
Fantom
Il 30/05/2024 alle ore 20:14
Perfettamente d’accordo…
Scritto da
Vanessa
Il 28/05/2024 alle ore 12:34
A volte ci accorgiamo di quanto è importante una persona, solo quando la perdiamo.
Pagina autore: Bruce Beresford
Frasi in archivio: 5
Bruce Beresford (Sydney, 16 agosto 1940) è un regista australiano.
Un maestro nella narrazione con una gamma sorprendentemente ampia di film.
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