Frase di Khalil Gibran
La poesia non è un modo di esprimere un'opinione. È un canto che sale da una ferita sanguinante o da labbra sorridenti.
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Frasi affini
Io canto l'individuo, la singola persona, | Al tempo stesso canto la Democrazia, la massa. | L'organismo, da capo a piedi, canto | La semplice fisionomia, il cervello da soli non sono degni | della Musa: la Forma integrale ne è ben più degna, | E la Femmina canto parimenti che il Maschio. | Canto la vita immensa in passione, pulsazioni e forza, | lieto, per le più libere azioni che sotto leggi divine si attuano, | Canto l'Uomo Moderno.
Dove finisce la poesia non consumata, il verso non trattenuto -irrespirato cielo- la parola non compresa, l'incauta scritta in gromme di cemento; cosa rimane della poesia derisa, scostata, della poesia invenduta e le sue dune, dello scurato pregio nelle vene di pennate, nelle lamine di retinervie, di tutta questa poesia offerta in pasto alla sostanza indocile, ad aride lagnanze. Ne resta il disunito lembo di acrostici slogati in incompite cale, la digrumata stele, la spocchia decadente nel cincischìo di epigoni, nei baci di fiele disseminati sulle pagine di polvere di Poeti Scapigliati. Come chiama il poeta il profumo e la sua rosa, il tedio di giunchi assolati nei lobi di rotonde, le fulve chele di una perduta stella? Inizia in rime sciolte il pamphlet sur la revanche, la luna non è lontana ora che si discosta la marea sizigiale dai ceppi atterrati, e la notte è una stanza di carta. Stornai nientificati equivoci di voci nel diacronico deflesso che s'annida fra i pronomi, ti dimenticai nei respiri di malmostose alghe, in bisillabe disciolte nella mano dello scriba; non fu chiarore di strade il verdito mento, il tizzo rosso della chiosa. La festuglia del Fosco disarma la grafia, per poco s'intuiva la sottile allegoria, si stranisce l'òmero nel colore delle gote, ricade sul davanzale il tempo e la sua storia. Cosa rimarrà del verseggiato campo, del vùlture a perlustrare il giorno che rinasce alla poesia? ABGRUND (In fieri - La Pagina Bianca)
Inserita il 29/05/2022 alle ore 11:35
Poi la porta si spalancò. Ed entrò quella donna. Tutto quello che posso dirvi è che ci sono miliardi di donne, sulla terra, giusto? Certune sono passabili. La maggior parte sono abbastanza belline, ma ogni tanto la natura fa uno scherzo, mette insieme una donna speciale, incredibile. Cioè, guardi e non ci puoi credere. Tutto è un movimento ondulatorio perfetto, come l'argento vivo, come un serpente, vedi una caviglia, un gomito, un seno, un ginocchio, e tutto si fonde in un insieme gigantesco, provocante, con magnifici occhi sorridenti, bocca leggermente piegata in giù, labbra atteggiate in modo che sembrano scoppiare in una risata alla tua sensazione di impotenza. E sanno vestirsi, e i loro lunghi capelli incendiano l'aria. Troppo di tutto, accidenti.
Altre frasi di Khalil Gibran
Khalil Gibran (in arabo: جبران خليل جبران, Jubrān Khalīl Jubrān; Bsharre, 6 Gennaio 1883 – New York, 11 aprile 1931) è stato un poeta, pittore e aforista libanese naturalizzato statunitense.
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Partecipa alle ultime discussioni
Scritto da Utente anonimo
Il 15/05/2024 alle ore 19:23
Che brutta cosa…
Scritto da
Claudia
Il 15/05/2024 alle ore 09:11
Tutti mi dicono che la mia incapacità di essere razionale è un difetto, ma in realtà vedete che è quasi un requisito per essere felici? ❣
Mi sono sempre chiesta che effetto facesse il suono della nostra lingua a chi non è italiano, ma non immaginavo questo...
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