Chi ha avuto occasione di parlare con me lo sa. Si incomincia dal tempo gelido e si finisce con voli pindarici dell'anima. È che non ce la faccio, non riesco proprio a stare in superficie. Che è anche bello saperci galleggiare, per carità, ma la corrente ti trascina dove vuole. Non che mi piaccia solo dragare i fondali, diciamo che amo nuotare nei pensieri, tra le parole. Così avanzo più spedita, in equilibrio tra la superficie e i più cupi fondali. Mi piace guardare negli occhi chi ho davanti mentre gli parlo. E nuotare, per quel momento almeno, verso di essi.