Alain-Fournier | AforismiCitazioni.it

Il matrimonio è una scelta impossibile e pertanto l'unica soluzione.

Forse quando moriremo, la morte soltanto ci darà la chiave, il seguito e la fine di quest'avventura mancata.

Il passato, può rinascere?

Ho raccontato male la mia storia? Sembra non produrre l'effetto che mi aspettavo.

Come eravamo convinti, tutti e due, che la felicità era a portata di mano e che bastava mettersi in cammino per raggiungerla!

La nostra avventura è terminata. L'inverno di quest'anno è morto come la tomba. Forse quando moriremo, forse soltanto la morte potrà darci la chiave e il seguito e la fine di questa avventura mancata.

L'amore come una vertigine, come un sacrificio, e come l'ultima parola di ogni cosa.

L'approccio è sempre più bello che la conclusione.

Insegnerei ai ragazzi a essere saggi d'una saggezza che io conosco. Non trasmetterei loro il desiderio di correre per il mondo, come senza dubbio farete voi, M. Seurel, quando sarete supplente. Insegnerei loro a scoprire quella felicità che non si vede, ma che è vicina...

Chi ha toccato una volta il paradiso, come potrebbe poi contentarsi della vita di tutti i giorni?

Questo corpo così dolcemente riapparso, non è spogliandolo che lo conosceremo meglio; da secoli, nel clima dei nostri paesi, esso è vestito; della nostra infanzia noi gli conosciamo questa veste.

In febbraio, per la prima volta in quell'inverno, cadde la neve, seppellendo per sempre il nostro romanzo dell'anno passato, confondendo le piste, cancellando l'ultima traccia.

[...] quella casa dove passai i giorni più tormentosi e dolci della mia vita ‐ dalla quale si gonfiarono, per ritornare poi a spezzarsi come onde su uno scoglio solitario, le nostre avventure.

Quando viene la più forte passione umana, l'amore, quello che ci si offre è questo stesso corpo femminile mescolato al nostro misterioso passato infantile e cristiano.

è segretamente, gravemente, che si sono spogliate le nostre contadine feconde che hanno partorito la nostra razza; in fondo alle vaste stanze oscure, accanto ai grandi letti sopraelevati come troni, dietro la tenda di cretonne blu, che, da secoli, chiude l'alcova contadina.

Cerco la chiave delle evasioni verso paesi desiderati, forse è proprio la morte.

La nostra avventura è terminata. L'inverno di quest'anno è morto come la tomba. Forse quando moriremo, forse soltanto la morte potrà darci la chiave e il seguito e la fine di questa avventura mancata.

Mi passa per la testa questo orrendo pensiero: che ho rinunciato al paradiso e sono qui a pesticciare impaziente alle porte dell'inferno.

Il "corpo della donna", non è quest'idolo pagano, questo nudo di cortigiana che Hippolyte Taine e Pierre Louys hanno esumato dai secoli greci... La donna è in primo luogo, al tempo dell'infanzia, la madre, la madre che è una veste, una gonna tra le cui pieghe ci siamo rifugiati da bambini, per cercarvi un angolo caldo dove addormentarci.

Più ancora di tutte le altre passioni, l'amore vive di attesa e di speranza. È vero che queste passioni non si svolgono senza dolori. Ma certi dolori sono ancora amati, quando conducano per mano altre gioie. Le donne, senza averlo imparato, lo sanno benissimo, e, purchè non siano a loro volta trasportate da una forte passione, conoscono perfettamente l'arte di far durare la primavera.