Pare che giustificarsi dicendo "io sono fatto così" sia diventato l'alibi del menefreghismo. Del tipo: ti ho appena trattato di merda ma sai "io sono fatto così".

L'importanza delle cose si vede dall'impegno che si mette per cercare di portarle avanti anche quando gli ostacoli sono tanti.

Le persone non si raccontano, le persone si vivono.

Quando un vaso si rompe, potrai provare a rimettere assieme i pezzi, ma non sarà più lo stesso; continuerà ad essere rotto.

E ti vengo a cercare, anche solo per vederti o parlare, perché ho bisogno della tua presenza, per capire meglio la mia essenza.

Ogni possibile viltà diventa una meravigliosa speranza se uno sa riconoscerla. Ecco quel che penso. Non bisogna mai fare i difficili sul modo di evitarsi uno sbudellamento, nè perder tempo a cercare le ragioni della persecuzione di cui sei oggetto. Sfuggirvi è quel che basta al saggio.

Spero che i cattolici riprendano coraggio, senza bisogno di cercare a sinistra alleati infidi nè a destra collaboratori malevoli, ma curando di essere se stessi, affrontando le difficoltà che la vita stessa impone.

Ci venivamo, noi, a cercare a tentoni la nostra felicità, che il mondo intero ci insidiava con rabbia. Ci vergognavamo di quella voglia, ma bisognava pur farci qualcosa!