Non è affatto vero che la storia è fatta delle menzogne dei vincitori. È fatta piú dei ricordi dei sopravvissuti, la maggior parte dei quali non appartiene nè alla schiera dei vincitori nè a quella dei vinti.
Al di sotto di una certa soglia è questo che diventano gli uomini: sistemi di sopravvivenza.
Sopravvivere non è rilevante. Vivere lo è. Noi vogliamo vivere.
È possibile sopravvivere senza un tetto sopra la testa, mentre è impossibile farlo senza stabilire un equilibrio tra interno ed esterno.
Una persona muore, e a poco a poco tutte le tracce di quella vita spariscono. Un inventore sopravvive nelle sue invenzioni, un architetto nei suoi edifici, ma la maggior parte della gente non si lascia alle spalle monumenti o prodotti duraturi.
Per qualsiasi azienda oggi è impossibile sopravvivere nel mercato attuale senza acquisire la capacità di innovare continuamente i propri prodotti e i propri servizi. Tutto quello che noi produciamo sarà fatto anche da qualcun altro entro breve tempo a costi inferiori e probabilmente a pari qualità , se non superiore.
A queste creature necessita l'assenza dell'uomo, non l'aiuto per sopravvivere. Se solo riusciremo a farci da parte, a confidare nella natura, allora la vita troverà il modo.
Per un uomo la donna è indispensabile come il disperso nel deserto che cerca acqua per sopravvivere.
Nel volare la probabilità di sopravvivenza è inversamente proporzionale all'angolo di arrivo.
Coloro che erano sopravvisuti nei ghetti e nei campi, che erano usciti vivi dall'incubo dell'abbandono più disperato e assoluto (tutto il mondo era una giungla e loro erano la preda) non avevano che un solo desiderio: andare in un posto dove non avrebbero mai più visto un solo ebreo.
Non so se mettevamo in manicomio la vita o la morte; forse è la morte che ho curato, era la morte che in manicomio sopravviveva.
Qualche volta vinciamo, qualche volta perdiamo. È così in realtà . Niente promesse. Nessuna garanzia di sopravvivenza, niente santi in camice bianco.
Ma cosa fa di solito la gente in cinque anni? Quanti di noi combattono una nobile battaglia? Sopravviviamo. Ci barcameniamo. Invecchiamo. È deprimente, cazzo, ma è il nostro destino.
Dobbiamo sopravvivere almeno fino a luglio 2021, quando l'estate ci darà di nuovo tregua, e abbiamo un unico modo per farlo: essere responsabili.
Coronavirus è peggio di una guerra, dove il nemico è pur sempre un uomo con cui si può comunque trattare, mentre è impossibile qualunque accordo con un virus micidiale che minaccia la nostra sopravvivenza. Resta il dubbio se la tragedia in atto sia un segnale della natura, oppure una manifestazione di idiozia/pazzia degli uomini.
La radio in fondo ha prestato molto alla televisione, è stata indebolita dalla televisione ma è anche sopravvissuta alla televisione, ha una resistenza per caratteristiche sue intrinseche.
Sean Cassidy/Banshee: è casa tua?Charles Xavier: No, è casa nostra.Erik Lensherr/Magneto: [Con tono sarcastico] Sinceramente, Charles, non so come tu sia riuscito a sopravvivere vivendo in questa amara miseria!Raven Darkholme/Mystica: Bè, l'amarezza era addolcita da me...
Uomo dalle mani curate: Sopravvivere. È la nostra unica parola d'ordine.
Durotan: Il nostro popolo per sopravvivere dovrà fare di questo posto, casa. A qualunque costo.
Comandante B. McCrea: Io non voglio sopravvivere, io voglio vivere!
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