Le vite non vissute, le guerre non combattute, i mondi-ombra che corrono paralleli a quello che prendiamo per il mondo reale, il non-detto e il non-fatto, il non-ricordato. Un terreno infido, forse, ma potrebbe valere la pena di esplorarlo.
Il vincitore di tutte le guerre è quello che non la fa, o almeno che non combatte sul proprio territorio.
C'è soltanto una guerra che può permettersi il genere umano: la guerra contro la propria estinzione.
La guerra è l'ultima risorsa degli incapaci.
Questo mi basta; il resto della terra senza mai pagar l'oste andrò cercando con Ptolomeo, sia il mondo in pace o in guerra; e tutto il mar, senza far voti quando lampeggi il ciel, sicuro in su le carte verrò, più che su i legni, volteggiando.
Ancor oggi, a circa vent'anni dalla fine della guerra, la nostra conoscenza dell'immenso materiale archivistico del regime nazista si fonda soprattutto sulle selezioni effettuate per conto di autorità giudiziarie inquirenti.
Dopo il 1860, quando il Sud fu invaso e messo a ferro e fuoco, distrutta la sua economia, massacrata la sua gente, un'onda armata si alzò e furono anni di guerra, la cui ferocia è ancora nascosta negli archivi dello Stato italiano, per vergogna.
Io credevo che i briganti fossero proprio briganti, non anche ex soldati borbonici e patrioti alla guerriglia per difendere il proprio paese invaso.
Cade Gaeta e si proclama: "L'Italia è fatta!", la guerra è finita. Bè, fu esattamente allora che cominciò e durò più che in Iraq. D'Azeglio aggiunse che fatta l'Italia, dovevano fare gl'italiani. Li hanno fatti. Fuori.
L'amore è come la guerra: tutti e due sono preceduti da una dichiarazione.
Tutte le guerre sono sante, vi sfido a trovare un belligerante che non creda di avere il cielo dalla sua parte.
Le scene di guerra non sono difficili come quelle d'amore.
In Bosnia Erzegovina viene condotta una guerra mondiale nascosta, poichè vi sono implicate direttamente o indirettamente tutte le forze mondiali e sulla Bosnia Erzegovina si spezzano tutte le essenziali contraddizioni di questo e dell'inizio del terzo millennio.
La prima vittima della guerra è la verità .
E la cosa più tremenda della guerraè che è bella anche se muoiono a milionicon i padri sette metri sotto terrae con i figli che ci fanno le canzoni.
La guerra sembrava un fatto lontano, richiamato soltanto dal desiderio inconfessato di un altrove e dalla consapevolezza della mancanza di un futuro che attraversava gli sguardi.
In arabo il mio nome significa 'speranzà ... e pensare che sono nata durante la guerra del Libano.
La guerra è la pace con altri mezzi.
Le statistiche hanno provato che la mortalità aumenta sensibilmente tra i militari nei periodi di guerra.
Chè per tal donna, giovinetto, in guerra del padre corse, a cui, come a la morte, la porta del piacer nessun diserra; e dinanzi a la sua spiritual corte et coram patre le si fece unito; poscia di dì in dì l'amò più forte.
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