Paul Ricoeur | AforismiCitazioni.it

La legge morale ci comanda di fare del massimo bene possibile nel mondo l'oggetto finale di tutta la nostra condotta.

Quello che io sono è incommensurabile con quello che io so.

Il tempo diviene tempo umano nella misura in cui è articolato in modo narrativo; per contro il racconto è significativo nella misura in cui disegna i tratti dell'esperienza temporale.

Non esiste mai un linguaggio simbolico senza ermeneutica; là dove un uomo sogna e delira, un altro uomo si fa avanti per interpretare.

Quando il tempo si ferma ciò che viene messo a nudo è il letto del fiume, la roccia del tempo astrale.

Per dirla in poche parole, la vera cattiveria dell'uomo si manifesta solo nello stato e nella chiesa, in quanto istituzioni che raccolgono, che ricapitolano, che totalizzano.

Mi ritrovo solo perdendomi.

Se vuoi cambiare l'obbedienza delle persone, devi cambiare la loro immaginazione.

La testimonianza dà qualcosa da interpretare.

Vi è nella sete di stima un desiderio di esistere non attraverso l'affermazione vitale di se stessi, ma attraverso la grazia del riconoscimento altrui.

La felicità è in qualche modo ciò che mette un punto fermo alla fuga in avanti del desiderio.

"Il simbolo dà a pensare": questo aforisma che mi affascina dice due cose. Il simbolo dà: io non pongo il senso ma il simbolo lo offre; ma ciò che questo offre è "da pensare", offre di che pensare. A partire dalla donazione, la posizione: l'aforisma suggerisce insieme che tutto è già detto in enigma e tuttavia che bisogna sempre cominciare tutto e ricominciare nella dimensione del pensiero.

I filosofi possono apportare una sorta di generosità nella discussione non disgiunta dall'esigenza del rigore.

Io subisco questo corpo che governo.

Non abbiamo finito di estirpare in gran parte del mondo l'eredità del totalitarismo. Noi abbiamo compiuto l'opera di ricostruzione post-bellica, ma non abbiamo affrontato la ricostruzione morale dopo l'esperienza inaudita della violenza e della tortura che è ancora praticata nel mondo.

Il linguaggio non è soltanto il veicolo di una comunicazione, ma diviene l'oggetto di una interpretazione.

La riflessione rappresenta il tentativo di appropriazione del proprio sforzo di esistere e del proprio desiderio di essere attraverso le opere che testimoniano quello sforzo e quel desiderio.