Marco Porcio Catone | Aforismi e Citazioni


Marco Porcio Catone (in latino: Marcus Porcius Cato; nelle epigrafi M·PORCIVS·M·F·CATO; Tusculum, 234 a.C. circa – Roma, 149 a.C.) è stato un politico, generale e scrittore romano, chiamato anche Catone il Censore (Cato Censor), Catone il Sapiente (Cato Sapiens), Catone l'Antico (Cato Priscus), Catone il Vecchio per aver superato di molto l'età media massima di vita allora a Roma o Catone il Maggiore (Cato Maior) per distinguerlo dal pronipote Catone l'Uticense.

Le avversità domano e insegnano che cosa convenga fare; la buona sorte, invece, suole impedire di riflettere e di agire adeguatamente.

Per il companatico degli schiavi si abbia cura di conservare le olive cadute dall'albero e quelle raccolte, che rendono poco olio; e si badi che durino a lungo.

Meglio che gli uomini chiedano perché non ho una statua, piuttosto che chiedano perché ne ho una.

Mai l'uomo è così attivo come quando non fa nulla, mai meno solo di quando è in compagnia di se stesso.

Non credere sempre a chi ti dà notizie: bisogna avere poca fiducia in chi parla molto.

I ladri di beni privati passano la vita in carcere e in catene, quelli di beni pubblici nelle ricchezze e negli onori.

Fuggi le chiacchiere, per non essere reputato un loro fomentatore: a nessuno nuoce aver taciuto, nuoce aver parlato.

è meglio avere degli acerrimi nemici piuttosto che quegli amici che si fingono dolci: i primi spesso dicono il vero, i secondi mai.

Non vergognarti di volere che ti sia insegnato ciò che non sai. Saper qualcosa è fonte di lode, mentre è una colpa non voler imparare nulla.