Gabriel Garcia Marquez | Aforismi e Citazioni


Gabriel José de la Concordia García Márquez, noto semplicemente come Gabriel García Márquez soprannominato Gabo (Aracataca, 6 marzo 1927 – Città del Messico, 17 aprile 2014), è stato uno scrittore, giornalista e saggista colombiano naturalizzato messicano, insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1982.

Alcuni fumano, altri bevono altri si drogano e altri si innamorano... ognuno si uccide a modo suo.

"Sono convinto che sia stato un ordine di Dio" concluse. "Vuole dire che ha ritrovato la fede" disse Abrenuncio. "Non si smette mai di credere del tutto" disse il marchese. "Il dubbio persiste."

Mi venne da pensare che una delle piacevolezze della vecchiaia sono le provocazioni che si permettono le amiche giovani che ci credono fuori servizio.

Solo sei mesi più tardi Aureliano seppe che il dottore lo aveva rinnegato come uomo d'azione, definendolo un sentimentale senza avvenire, con un carattere passivo e una definita vocazione solitaria.

Era più alto di quando se n'era andato, più pallido e ossuto, e manifestava i primi sintomi di resistenza alla nostalgia.

Ma la nuova scoperta che il tempo bastava per far tutto senza che fosse necessario rinunciare ai bordelli, gli diede la forza di tornare nella stanza di Melquìades.

Prima si godette il piacere istantaneo della fragranza di giardino segreto della sua orina purificata dagli asparagi tiepidi.

Non gli era mai venuto in mente fino allora di pensare alla letteratura come al miglior giocattolo che si fosse inventato per burlarsi della gente.

Fui felice di risponderle la verità affinchè non vi credesse: Ammalato d'amore. Lei disse: Peccato che non lo sia per me! Io le ricambiai la cortesia: Non ne sia così sicura.

[...] la fama è una signora molto grassa che non dorme con te, ma quando ti svegli è sempre lì a guardarti ai piedi del letto.

Florentino Ariza rimaneva esausto, incompleto, a galleggiare nella pozza di sudore di entrambi, ma con l'impressione di non essere che uno strumento per godere.

Il colonnello Aureliano Buendìa grattò per parecchie ore, cercando di romperla, la dura crosta della sua solitudine.

... perché mai avrebbe ammesso la realtà che Florentino Ariza, nel bene o nel male, era l'unica cosa che le fosse accaduta nella vita.

Nella furia del suo tormento cercava inutilmente di provocare i presagi che avevano guidato la sua gioventù lungo sentieri di pericolo fino al desolato ermo della gloria.
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