Fight Club | AforismiCitazioni.it

Mera: Una tribù si staccò da Atlantide e si insediò qui quando questo era ancora un mare interno. Quando la regione si prosciugò gli abitanti morirono. [Nel deserto del Sahara]
Arthur: Morirono? Oh, fantastico...
Mera: Ci siamo quasi.
Arthur: Ah sì?! A cosa? A morire di sete?
Mera: A beccarti un pugno in faccia!
Arthur: Senti Fight Club, so che non ti è chiaro come funziona qui. Guardati intorno: ci siamo persi!

[Quando comincia a colpirsi da solo per accusare il capo, Richard Chesler, di molestie sul lavoro]

Lei mi deve arrestare. Sono il capo di un'organizzazione terroristica responsabile di numerosi atti di vandalismo e di assalti in tutta la città.[...] Nella zona metropolitana con centinaia di membri. E sono già spuntate sedi in altre cinque o sei città. È strettamente irreggimentata l'organizzazione, con molte cellule capaci di operare del tutto indipendenti dal comando centrale.

A volte Tyler parlava per me!

Tyler Durden: [Al Protagonista, quando gli insegna ad affrontare la realtà senza più fuggire da essa]è il momento più importante della tua vita, tu lo perdi perché sei altrove!

Prima o poi diventavamo tutti ciò che voleva Tyler.

[Al primo incontro fra Tyler e il Protagonista]
Protagonista: Lei che fa?
Tyler: Come sarebbe?
Protagonista: Cosa fa per vivere!
Tyler: perché, per far finta che le interessa?
Protagonista: Ah ah ah.
Tyler: C'è una distratta disperazione nella sua risata. Sapone: io produco e vendo sapone.

Avrei dovuto cercarmi un nuovo appartamento. Avrei dovuto discutere con la mia assicurazione. Avrei dovuto essere distrutto per le mie belle cazzatine andate a fuoco. E invece niente!

Più tardi la polizia mi avrebbe informato che forse si era spenta la fiamma pilota, facendo uscire un filo di gas. Quel gas si sarebbe sparso nell'appartamento, lentamente, per giorni e giorni. Poi sarebbe scattato il compressore del frigorifero.

Richard Chesler: è sangue tuo quello?!
Protagonista: In parte sì.

Dalla bocca mi uscivano parole di Tyler... e pensare che prima ero un bravo ragazzo.

[Gli agenti di polizia minacciano di tagliargli i testicoli]
Protagonista: Ragazzi, state commettendo un grosso sbaglio.
Agente: Sì, doveva dire così.
Protagonista: Io non sono Tyler Durden!
Agente: E doveva dire anche questo.
[Cambiando il tono di voce]
Protagonista: D'accordo, sono Tyler Durden. Ascoltatemi, vi do un ordine preciso: interrompiamo la missione all'istante.
Agente: Ha detto che avrebbe parlato così!

Protagonista: Sei solo una voce nella mia testa.
Tyler: Tu sei una voce nella mia!
Protagonista: Sei soltanto un'allucinazione, perché non posso liberarmi di te?!
Tyler: Hai bisogno di me!
Protagonista: No, non è vero, non è più vero ormai!
Tyler: Ehi, tu hai creato me. Io non ho creato un alterego perdente per potermi sentire meglio. Assumiti la responsabilità!

[Parlando del Fight Club]Era davanti agli occhi di tutti, Tyler e io l'avevamo solo reso visibile. Era sulla punta della lingua di tutti, Tyler e io gli avevamo solo dato un nome.

[Ai gruppi di sostegno presso la chiesa metodista]
Protagonista: Quando pensa che stai morendo la gente ti ascolta veramente invece di...
Marla: Invece di aspettare il suo turno per parlare?
Protagonista: Sì... sì.

Chi eri nel Fight Club non corrispondeva a chi eri nel resto del mondo.

[Quando si accorge che Tyler se n'è andato]Sono il cuore spezzato di Tyler.

Tyler Durden: [Dopo aver neutralizzato l'effetto della liscivia con l'aceto]Congratulazioni, ora hai fatto un passo verso il fondo.

[Il protagonista si punta una pistola alla gola]
Tyler: perché vuoi puntartela alla gola?
Protagonista: Non alla mia gola Tyler. Alla nostra! Guarda Tyler, ho gli occhi aperti.

[Il film ritorna alla scena iniziale]
Tyler: Vuoi dire qualcosa, per immortalare l'occasione?
Protagonista: Ancora non riesco a pensare a niente.
Tyler: Ah, umorismo da flashback!