Federica Bosco | AforismiCitazioni.it

Raccontare le proprie cose è qualcosa di veramente intimo e bisogna farlo solo con qualcuno che si merita la tua confidenza, che può accogliere i tuoi dolori e le tue preoccupazioni quasi come un dono, condividerli con te e alleggerirti di un peso.

Paura ne ho eccome del dolore, ma quello fisico mi spaventa di meno, è quello emotivo che temo davvero, perché quello non lo superi con niente. Una volta che ti si è annidato dentro aspetta solo il momento migliore per venirti ad azzannare, specialmente quando sei più vulnerabile.

Fai tutto in funzione di quello che gli altri si aspettano da te e poi ti dimentichi di cosa volevi tu e del perché e alla fine è troppo tardi.

Quel minuscolo istante in cui dalla fantasia passavi alla realtà valeva una vita intera.

Finivi per dubitare del tuo giudizio sul prossimo, perché se non potevi fidarti della tua famiglia, come potevi poi fidarti degli altri?

I figli si amano e si proteggono tutta la vita, non si mollano mai, sennò non si fanno proprio! Non è che se non sono come tu li vorresti si cambiano, o si dimenticano!

Capisci che il tuo è un peccato mortale? Capisci che se gli dei ti hanno fatto questo dono tu non hai il diritto di rifiutarlo, ma devi onorarlo per il resto della vita? Credi che sia una fortuna nascere con un talento come il tuo? No, cara mia, è una condanna, una pena a vita, perché sei obbligata a sputare sangue per essere sempre la numero uno, per essere sempre la migliore e basta, è tutto quello che ci si aspetta da te!

Ti rivelo un segreto: ce la facciamo tutti, da soli, punto.

Non so se sono forte, di sicuro sono resistente, e non mi arrenderò finchè non sarà finita davvero.

Il mondo non aspetta nessuno, è come un autobus pieno e devi spingere per salire anche tu e farti spazio a forza.

perché ci sentiamo colpevoli per non amare più qualcuno?

Non capiva che al mondo non interessa niente se ti arrendi, che sei solo tu a pagarne le conseguenze, che lo rimpiangerai per il resto dei tuoi giorni, annoiando sconosciuti su una panchina di un parco.

Al mondo non interessa niente se ti arrendi, che sei solo tu a pagarne le conseguenze, che lo rimpiangerai per il resto dei tuoi giorni, annoiando sconosciuti su una panchina di un parco.

"Come stai?", gli chiesi, che era una di quelle domande che può avere infinite sfumature a seconda del momento in cui ti viene fatta: può essere vuota e priva di significato, retorica, sinceramente interessata, o la porta del tuo inferno personale se ti obbliga a rispondere la verità.

"Quindi, se qualcuno muore è come se non fosse morto?" "è un pò strano da dire, ma è così. L'amore è più forte di tutto, anche della morte".

Quando qualcuno muore sparisce solo dalla tua vita, non dal tuo cuore.

"So solo che mi piace tanto, e che quando penso a lui sto bene e mi sento al sicuro". "Mi sembra una gran bella definizione dell'amore".

A ogni crollo corrisponde una rinascita ancora più magnifica!

"Ballerini!", esclamò Conrad annodando la sciarpa sopra la felpa e il pile. "Siamo composti per il sessanta per cento di acqua, per il cinque di talento e per il trentacinque per cento di suscettibilità".

"Se un giorno saltate la lezione lo sapete voi, se la saltate per due lo saprà il vostro insegnante, se la saltate per tre lo saprà il pubblico", diceva Rudolf Nureyev.