Dalai Lama | AforismiCitazioni.it

La pace nel mondo può passare soltanto attraverso la pace dello spirito, e la pace dello spirito solo attraverso la presa di coscienza che tutti gli esseri umani sono come membri della stessa famiglia, nonostante la differenza di fedi, di ideologie, di sistemi politici ed economici.

Una società in cui coesistono lo sviluppo materiale e il progresso dello spirito è una società che può veramente essere felice.

Maggiore sarà la nostra calma mentale, la nostra tranquillità d'animo, maggiore risulterà la nostra capacità di condurre un'esistenza felice e gioiosa.

Tutti parlano di pace, ma non si può realizzare la pace all'esterno se si coltivano nel proprio animo la collera o l'odio.

È più ragionevole spendere le proprie energie per concentrarsi sulla soluzione che per preoccuparsi del problema. Se poi non esiste via d'uscita, se non vi è nè possibilità nè modo di trovare un rimedio, non ha senso preoccuparsi, perché in ogni caso non c'è sbocco.

Senza essere benevoli con se stessi non si può esserlo con gli altri. Per provare amore, tenerezza verso gli altri, per desiderare che siano felici e che non soffrano, dobbiamo innanzitutto nutrire tali sentimenti verso noi stessi.

Se vogliamo costruire la pace nel mondo, costruiamola in primo luogo dentro ciascuno di noi.

Quando vedi che qualcosa non può essere indipendente, o funzionare per facoltà propria, non puoi fare altro che considerarlo dipendente. Essendo dipendente, è vuoto di esistere per facoltà propria.

Se dentro di noi non siamo mai soddisfatti e vogliamo sempre di più, non saremo felici, ci mancherà perennemente qualcosa.

L'umanità si distingue per atteggiamenti mentali così diversi che una sola religione, per quanto profonda possa essere, non può soddisfare ogni uomo.

Da grandi, abbiamo pur sempre bisogno di qualcuno di cui fidarci, qualcuno da cui ricevere affetto; e quando diventiamo vecchi dipendiamo fortemente da coloro che si prendono cura di noi. Questa è la vita umana.

Gli uomini o hanno cervello ma sono senza religione, oppure hanno religione ma sono senza cervello.

Cedendo alla collera non facciamo necessariamente un torto al nostro nemico, ma in compenso danneggiamo senz'altro noi stessi.

Non abbiamo altro in nostro potere che giustizia, verità, sincerità.

Se vuoi che gli altri siano felici, pratica la compassione. Se vuoi essere felice tu, pratica la compassione.

Lo scopo di una rinascita nel buddismo è quello di adempiere a compiti che non sono stati soddisfatti in una vita precedente. Perciò rinascerò in un posto dove tutto questo sarà più facile. Di sicuro sarà in un Paese libero e non in Tibet.

Una risposta decisa ma priva di rabbia è più corretta e più efficace.

Povero è colui che soffre perché non possiede ciò che desidera e ne sente la mancanza.

Se permettiamo che amore e compassione siano vinti dalla rabbia, avremo sacrificato la parte migliore della nostra intelligenza di esseri umani: la saggezza, ovvero la capacità di decidere tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Insieme all'egoismo, la rabbia è uno dei problemi più seri che affliggono il mondo contemporaneo.

Adottare un atteggiamento di responsabilità universale è essenzialmente una faccenda personale. La vera prova della compassione non sta in ciò che si afferma nel corso di astratte discussioni, ma in come ci si comporta nella vita di tutti i giorni.

Per me, una persona eccezionale è quella che si interroga di continuo laddove altri vanno avanti come pecore.

Pagina autore: Anna Lucia D'Adamo
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Pagina autore: Aldo Carotenuto
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Aldo Carotenuto (Napoli, 25 gennaio 1933 – Roma, 14 febbraio 2005) è stato uno psicoanalista, scrittore e accademico italiano, docente presso l'università La Sapienza di Roma, nonché uno dei massimi esponenti dello junghismo internazionale.