Cesare Marchi | AforismiCitazioni.it

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Frasi di Cesare Marchi

La pubblicità è vecchia come il mondo. Infatti, come tutti sanno, cominciò il serpente a decantare a Eva le virtù della sua frutta.

A chi l'usa senza conoscerne l'origine, una parola può scoppiare in mano, come una rivoltella maneggiata da un bambino.

La nostra lingua è seminata di trabocchetti per gli stranieri che la studiano, figuriamoci per gli italiani, che non la studiano mai.

La giurisprudenza è la scienza delle virgole; basta spostare una virgola e un condannato a morte può avere salva la vita.

È destino che ogni generazione calunni se stessa, rimpiangendo le precedenti, per poi essere rivalutata dalle successive.

Anche una pozzanghera riflette la luce del sole.

Non è necessario, nè d'altra parte sarebbe umanamente possibile, conoscere a memoria tutto il vocabolario; l'importante è consultarlo con giudizio al momento opportuno, come non serve sapere tutto l'orario ferroviario, basta saperlo leggere quando dobbiamo prendere il treno.

I fidanzati non si scrivono più, stanno ore al telefono, apparecchio più rapido e meno compromettente, perché ti consente di dire alla ragazza: Ti amo con tutto il quore e lei non s'accorge che l'hai pensato con la q.

Viviamo, giustamente orgogliosi, in un regime di libertà di parola; ma com'è possibile esercitarla, se ne conosciamo così poche?

Vocabolario. Assieme all'elenco telefonico, è il più democratico dei libri. Nessun culto della personalità. Tutte le parole, poetiche e tecnologiche, umili e dotte, arcaiche e ultramoderne vi figurano in rigoroso ordine alfabetico, accettando come in autobus il posto assegnato dal caso.

Le famiglie delle parole assomigliano a quelle degli uomini. Alcune hanno origini illustri, altre hanno perduto il capostipite nella nebbia dei tempi, e c'è sempre la pecora nera che si guasta con le cattive compagnie.

Chi rimpiange la vecchia civiltà contadina, non l'ha mai conosciuta da vicino.

Mai disperarsi, perché la disperazione anticipa la morte.

Una lingua che non si evolve e rifiuta ogni apporto esterno, è una lingua morta. Ma se si evolve e cambia troppo rapidamente, accettando dall'estero tutto, brillanti e spazzatura, rischia di perdere la sua individualità, e di morire per altra via.

Il termine 'dottorè è così inflazionato che non lo usano nemmeno più i custodi dei parcheggi.

Un mercante arabo che aveva perduto mille denari disse a suo figlio: "Tieni per te questa triste notizia." "Padre - replicò il giovanotto - ti obbedirò, purchè tu mi spieghi per qual motivo dobbiamo tacere la nostra sventura." "Affinchè non ce ne siano due: la perdita del denaro e la gioia maligna dei vicini".
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