Ben Kingsley | AforismiCitazioni.it

- Padre, perché insisti a tenere il segreto per te?
- Il segreto verrà trasmesso a te al momento opportuno.
- Ma sono passati quattromila anni! Questo mi sembra un buon momento!

La sanità mentale non è una scelta, agente. Non si può scegliere di guarire.

Ho visto un bambino senza popolo riunire tutti gli animali della giungla.

La prima regola in democrazia è che la verità non deve basarsi sui fatti, ma sul consenso generale.

L'informazione è tutto. Guarda. Ascolta. Impara.

Baghdad è il centro dell'universo. Tutte le agenzie di intelligence sono qui.

Non puoi combattere la tempesta.

Più semplice è la cura... meglio è!

Mi gratto la testa così credono che abbia i pidocchi e si tengono a distanza.

Quando dispero, io ricordo che nel corso di tutta la storia la via dell'amore e della verità ha sempre trionfato. Ci sono stati tiranni e macellai, e per un pò possono sembrare invincibili, ma la conclusione è che cadono sempre. Riflettici. Sempre.

Scorsese ama pianificare tutto. Ogni sequenza deve essere attentamente coreografata. Eppure, paradossalmente, la tecnica di Martin non solo non uccide la spontaneità, ma al contrario la libera.

Non avete idea del fiume di personaggi che ho dentro che aspettano di decollare come aeroplani che rullano sulla pista. Quella dell'attore è una vita interiore molto più ricca di quanto si pensi.

Nessuno ottiene mai ciò che vuole in assoluto, tutto è un movimento continuo, in avanti. Niente è definitivo.

Amo la vita domestica: niente party o red carpet, se non sono proprio necessari.

Ho un'immaginazione molto fertile e ho interpretato una vasta e straordinaria gamma di ruoli, e continuo a farlo. Le mie radici affondano in Shakespeare. Cerco ciò che è grandioso e vulnerabile, come ha sempre fatto Shakespeare. La grande combinazione.

Sono una persona felice perché so cosa sto cercando e cosa sto inseguendo, e saperlo mi delizia.

Interpretando un mago, un poeta e un ingegnere della fantasia come Georges Mèliès, mi sono ispirato anche a Martin Scorsese. Lui si nasconde nell'ombra del mio personaggio e in quella di Hugo [Cabret].

Amo il mio lavoro e lo ritengo importante, credo che raccontare delle storie sia importante.

Recitare è liberatorio e appagante. Non è un processo intellettuale.

Arrivando dal teatro classico nel Regno Unito, ho un grande rispetto per tutto il dolore e i tormenti e la gioia che l'autore inserisce nelle parole che troviamo sulla carta. Io le porto in vita. Non sono incline a riscrivere nemmeno una parola di ciò che è scritto. Mi piace far funzionare quello che trovo sulla carta perché ciò che c'è lì è la logica del personaggio per come viene percepita da un autore molto dotato.