Le storie capitano solo a chi le sa raccontare.

Non c'è successo umano piú grande dell'essere amabili.

Non è affascinante che il pensiero non possa esistere senza il linguaggio?

Una persona muore, e a poco a poco tutte le tracce di quella vita spariscono. Un inventore sopravvive nelle sue invenzioni, un architetto nei suoi edifici, ma la maggior parte della gente non si lascia alle spalle monumenti o prodotti duraturi.

Fotografare è riconoscere nello stesso istante e in una frazione di secondo un evento e il rigoroso assetto delle forme percepite con lo sguardo che esprimono e significano tale evento. È porre sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi e il cuore. È un modo di vivere.

[Sull'esperienza di Pechino Express] Arrivi senza un soldo, con uno zaino sporco, in un Paese del quale non conosci la lingua e te la devi cavare. Tutto quello che si vede è reale, non come una foto abbellita e messa su Instagram.

Occorre molto tempo per essere a proprio agio di fronte a un obiettivo. Io ero molto timida. Quando ci si conosce meglio si hanno più cose da dare. Oggi non sono più solo un'immagine, non mi accontento di fissare l'obiettivo e di mettermi in posa, ma lascio che questo riprenda una parte di me stessa. Ciò rende le foto più belle e l'esperienza più fruttuosa.

Voglio bene al mio nuovo volto. Conosco la fatica e il dolore che c'è in ogni pezzetto di pelle. Tutto quello che sono me lo sono costruito. In casa ho molte fotografie di me prima. Le guardo spesso e provo tenerezza. Mi sembra il viso di una donna fragile, intatta. Una donna che mi vien voglia di proteggere.