Frase di La lettera scarlatta

Arthur Dimmesdale: Gli Indiani provengono da una condizione assoluta di libertà, e per questo è difficile per loro accettare il morso delle redini.

è difficile, sempre più difficile, accettare il fatto che i vietcong commettano tali vigliaccate. Insomma che neanche loro siano i cavalieri di giustizia e libertà che abbiamo finoggi dipinto. È doloroso, ammettere che valgono gli altri, sono bestie come gli altri.

Gli Indiani provengono da una condizione assoluta di libertà, e per questo è difficile per loro accettare il morso delle redini.

Invero la libertà umana spesso si indebolisce qualora l'uomo cada in estrema indigenza, come si degrada cedendo alle troppe facilità della vita, si chiude in una specie di aurea solitudine. Al contrario, acquista forza, quando l'uomo accetta le inevitabili difficoltà della vita sociale, assume le molteplici esigenze della umana convivenza e si impegna al servizio della comunità umana.

La libertà è un'utopia, o comunque un traguardo difficilissimo e dolorosissimo da raggiungere. La libertà non è rispetto agli altri, ma rispetto di se stessi, è l'essere capaci di conoscersi e accettarsi.

Se penso a un uomo con cui stare, non me lo immagino a girare per casa, in una convivenza. Quando ti abitui a non avere nessuno a dormire nel tuo letto, poi è difficile ricominciare, rinunciare a una libertà che ti è costata anche dolore, ma che adesso hai ed è tua.

Arthur Dimmesdale: La vostra lingua non conosce freni, signora Prynn.
Hester Prynne: E se invece li conoscesse, a cosa servirebbero?

Hester Prynne: ...Ma ero viva prima di incontrarvi.

Hester Prynne: La mia irriducibile schiettezza è stata spesso oggetto di rimprovero.

È sciocco chiedere agli dèi quello che si è in condizione di procurarsi da sè stessi.

Sono le persone i veri luoghi nei quali fermarsi. Patrie da difendere e case da abitare.

Tematica commentata: Guerra
Frasi in archivio: 1982