Frase di Mariano Di Vaio

Grazie Mamma! Non solo per una questione di dna, ma la ringrazio anche per avermi spinto da piccolo a studiare alla scuola di recitazione: è sempre stata l'artista di famiglia, dipingeva le tele con gli acquerelli e da piccolo, grazie a lei, ascoltavo solo musica classica. Anzichè fare calcetto, io studiavo musica e teatro.

Mi piace l'artista che si veste bene. Dalle mie parti ero l'unico ad avere questo stile, lì si ascolta molto la musica neomelodica e i ragazzi si vestono con i pantaloni stretti e il mocassino. Io invece stavo sempre dietro alle ultime tendenze, fin da bambino risparmiavo per comprare le sneaker: mia mamma mi dava 20 euro al sabato per uscire e 2 euro al giorno di paghetta.

Vivo la mia carriera con passione, ma continuo a tenere nel cuore la famiglia da cui vengo. Un lato infantile mi è rimasto: basta un palloncino in una stanza per farmi tornare all'infanzia. Allora la musica era il mio sogno, speravo di poter cantare ed essere ascoltata in tutto il mondo: quando ci penso, mi dico che era davvero un sogno enorme per una bambina così piccola. Ma ci ho creduto così tanto che poi si è realizzato.

Prima non volevo mai cantare niente d'amore, lo trovavo un argomento pesante. Mi spiego... esci da un talent show che hai 16 anni, che cosa canti? L'amore? Non sei credibile. E, poi, i ragazzi all'epoca non mi interessavano. Avevo tanti amici maschi ma nessun fidanzato. Persino mia mamma era preoccupata. Veniva a casa un amico di famiglia: "Hai visto quanto è figo?", diceva lei. E io niente. Preferivo ascoltare la musica

Dai miei genitori ho sempre avuto un grande supporto. La mia non è una famiglia di artisti, papà vende macchine, mamma è casalinga. Però hanno incentivato la mia passione, mi hanno aiutato a lasciare Vercelli per studiare alla Scala di Milano.

La recitazione non è un'arte, ma la somma di tutte le arti. Anzi, grazie alla mia professione posso dire che un attore è di gran lunga migliore di un essere umano perchè non è costretto ad essere sè stesso e può sempre recitare la parte migliore del suo sè fittizio.

Sono una persona semplice, ho sempre difeso la normalità. Continuo a vivere a Perugia e la cosa di cui sono più orgoglioso è che nonostante il lavoro che faccio sono riuscito a costruirmi una bellissima famiglia, con una moglie e due figli.

Un uomo deve fare ciò che gli piace. Ti piacciono gli orecchini? Mettili. Ami i tatuaggi? Fatteli. Ma poi deve saper accettare le critiche senza soffrirci.

Ho un rapporto speciale con Dio, un dialogo sempre aperto. Lo prego e gli dico: se quello che voglio fare è nei tuoi piani andrà bene, altrimenti me ne farò una ragione.

È sciocco chiedere agli dèi quello che si è in condizione di procurarsi da sè stessi.

Sono le persone i veri luoghi nei quali fermarsi. Patrie da difendere e case da abitare.

Tematica commentata: Guerra
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