Frase di Plutarco

La morte dei giovani è un naufragio, quella dei vecchi un approdare al porto.

[Riferito a Lev Tolstoj sul letto di morte] In un angolo non giaceva una montagna, ma un vecchietto raggrinzito, uno di quei vecchi creati da Tolstoj, da lui descritti e fatti conoscere a decine nelle sue pagine. Tutt'intorno crescevano giovani abeti. Il sole al tramonto segnava la camera con quattro fasci di luce obliqui.

Ai vecchi la morte, ai giovani l'amore; di morte, una sola, di amori, tanti.

Essere giovani vuol dire avere fiducia in uno scopo. Senza scopo uno è già vecchio.

L'artista non è mai vecchio. Il primo segno di senilità lo dà in punto di morte e diremmo anche l'ultimo, visto che dopo si ricomincia a stare benissimo.

Aramis: D'Artagnan, sono giovani moschettieri. Sono cresciuti nella nostra leggenda. Ci venerano. E questo è un vantaggio.
Porthos: Sì. Perchè non li attacchiamo?
D'Artagnan: Ho addestrato io questi uomini. Si batteranno fino alla morte. Ma se dobbiamo morire... se noi dobbiamo morire... meglio morire così.
Athos: Uno per tutti. Tutti per uno.

Se è vero che chi gioca a palla impara contemporaneamente a lanciarla e a riceverla, nell'uso della parola invece il saperla accogliere bene precede il pronunciarla.

Preferisco un uomo senza quattrini, piuttosto che quattrini senza uomo.

Nulla di superfluo è mai a buon mercato, perchè ciò di cui non si ha bisogno è caro ad un soldo.

È sciocco chiedere agli dèi quello che si è in condizione di procurarsi da sè stessi.

Sono le persone i veri luoghi nei quali fermarsi. Patrie da difendere e case da abitare.

Tematica commentata: Guerra
Frasi in archivio: 1982