Frase di Cormac McCarthy
In quell'altopiano selvaggio rimase a lungo coricato al freddo e al buio ad ascoltare il vento e a guardare le ultime scintille del fuoco che si spegneva e le crepe rosse nei carboni di legna che si spezzavano lungo venature inattese. Come se dal legno che si consumava emergessero geometrie nascoste, il cui ordine poteva venire completamente rivelato soltanto, così va il mondo, nel buio e nella cenere.
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Frasi affini
Carteggi Perpendicolari è un'originale silloge poetica che appare, nel suo insieme, elegante movimento di immagini sfocate, stilizzate metafore, una poetica che si apre su una vastità di emozioni impalpabili, minutamente cesellate in intellegibili fermoimmagine; una raccolta di versi criptica, surreale, in cui tracce ermetiche si fondono a frammenti di memoria, evocati dal suono del mare che irrompe e riveste di nuova luce la radura desolata, del vento, di alberi frondosi, di vie riposte, sconfinate piazze avvolte dai colori stesi di cieli accesi, di albe accecanti, di profumi che riempiono le stanze. Singolare lettura della realtà, a tratti visionaria, dove lampi di astrattismo trasformano volti, paesaggi, i contorni netti dello spazio esterno sul fil rouge di dimensioni oniriche; una scrittura estemporanea, sperimentale sentiero traversato da silenzi, dalla luce del Creato, sottili geometrie. La poesia diventa tenace gancio, la pausa, pura espressione di paesaggi incontaminati dell'anima, l'abbraccio che trattiene e salva, che accarezza e schiude l'anima, nel movimento difforme del tempo e dello spazio. I colori del mondo nutrono il cuore in una dimensione di pace, di profonda connessione con la natura, la musica sospinge vele annodate, la quiete disseta il pensiero, placa le voci di città sonnolenti, la vile impazienza, i voli declinanti. La parola è il dono corallino, lo sprazzo puro, la spontaneità del verso, il guizzo oltre il margine del rigo.
Inserita il 23/04/2022 alle ore 15:30
Nella penombra, seduta sulla panca di legno, sotto la cappa nera ed ampia dei focolare, Pasqualina, con le mani sotto il grembiule, recitava il rosario. Non si udiva che il pissi pissi delle labbra sibilanti le preghiere. La cucina tutta affumicata, con la larga tavola di legno verde-bruno, con la madia oscura, con le sedie a spalliera dipinta, senza un punto luminoso, s'immergeva nella notte. Il fuoco, semispento, covava sotto la cenere.
Tra ruderi intatti e gusci bianchi di folte vigne fioriscono le crepe denudate, dissolvono le terminate rùggie. Nel ghiribizzo di magnolie, nella mèstica di rose su tovaglie disadorne, brillano resupini gambi di grafite in ceste di panaie, riemergono lamine di berillio in serti di viole, ravviano gerle di pane, le pregiate porcellane, nello zendale ampio di asperèlle e tulipani. Nei vialetti di foglie si disfano trame di corvi dopo il fuoco del tramonto, il pomo corvino ricade fra minuzzoli di lana, e la maglia lisa profuma di lavanda, di marsiglia nei cassetti e sui guanciali, come un tempo i panni nei lavatoi, le stoffe di seta e di cotone delle spose. Nel rezzo salmastro di fogliami mi sfiora le mani un compìto cenno, si spalanca sul petto di campi verditi un giaciglio di Mimose. (LA COSTANTE DELLA MIMOSA) 8 Marzo, FESTA DELLA DONNA
Inserita il 08/03/2022 alle ore 19:31
Il soffione si sperde, dimentico di questa primavera strana, acerba, dissolto in sprigne pennellate sui muri raspati di Milos, sparge il suo velo di spilli nel vento di Nord - Est. Memore di antiche meridiane, con moto di crisalide, mesto s'assottiglia. Guardo in lontananza snodi abbaglianti di case bianche, fiori rossi rampicanti ricadono in crepe d'argilla, nello scrèpolo di nebuli scorci, dove sosta il geco avvinto lungo la cicatrice del muro glabro. Il ragno sa che il filo può spezzarsi e tende il filamento sull'intonaco trasverso. Si scosta la tenda dietro la piattaia, si pande il sole verderame sul groppo del piumacolo, mentre falene girano intorno alla fiamma di una candela. Stordente scalpiccío nella zona d'ombra della fragolàia, si corruga l'elianto sull'orlo sbeccato del frontone, l'albatros sorvola il mascherètto. Si svela lo schianto del passo furtivo in cieche retrovìe - non era il vuoto del disegno - dei cigli bistrati di corvi bassi nel barlume di una volièra, sul pendio a vista, dove tremano inostrati nembi. Grecale (Sguardo a Nord - Est)
Altre frasi di Cormac McCarthy
Cormac McCarthy , all'anagrafe
Charles Joseph McCarthy Jr. (Providence, 20 luglio 1933), è uno scrittore, drammaturgo e sceneggiatore statunitense.
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Scritto da
Vasco79
Il 23/04/2024 alle ore 12:45
Ok, però ricordiamoci che l'intelligenza si manifesta non solo nel dubitare, ma nel saper discernere quali dubbi sono costruttivi e quali possono portare a conclusioni meno fondate.
Scritto da
Bretto
Il 23/04/2024 alle ore 12:38
Non è che cambia molto, sempre m***a è...
Scritto da Utente anonimo
Il 23/04/2024 alle ore 00:02
La bellezza dell'educazione risiede non solo nel trasmettere conoscenza, ma anche nel fatto che è un processo di scoperta reciproca. Mentre insegni, anche tu cresci e migliori.
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