Frase di Marco Materazzi

[Sulla restituzione dello scudetto del 2006] Non lo devono chiedere a noi. Non è nostro? Julio Cesar lo restituirebbe? E io mi riprenderei quello del 2001-02. Il 5 maggio abbiamo perso noi sul campo, ma 4-5 partite prima era successo qualcosa di poco chiaro. A Venezia e con il Chievo a Verona, intendo.

Il successo porta cattivi consigli. Induce persone intelligenti a credere di non poter sbagliare ed è una guida inaffidabile per il futuro.

Aldo: Ora provo il giro della morte!
Giacomo: Ma no, non lo fare!
Giovanni: Ci ha già provato il Conte di Montecristo, hai visto che cosa gli è successo? L'hanno rotolato dentro una tela e rinchiuso in uno sgabuzzino!

[Fa rabbia il successo facile degli influencer?] Ma no, alla fine sono bravi anche loro che, esponendosi sui social, fanno un sacco di soldi. Io non li demonizzo, anzi mi tolgo il cappello. Al mondo c'è posto per tutti.

Bisogna avere rispetto per tutti e avere sempre capacità autocritica: perfino nei momenti importanti, nei momenti di successo o di vittoria.

Se sei un poeta, vieni vaccinato presto contro l'idea di successo.

L'Inter per me è come una seconda pelle. (dalla Gazzetta dello Sport del 7 giugno 2011)

[Sul trasferimento di Mourinho al Real Madrid] Sentivo un paio di mesi prima della finale che se ne sarebbe andato. Gli dicevo devi rimanere, devi rimanere, ma lui non rispondeva. Voleva andarsene dopo aver vinto tutto. Cercava un'altra sfida.

[Sulle offese rivolte Zinedine Zidane durante la finale della Coppa del Mondo di calcio 2006] Ho perso mia madre che era giovane e non mi permetterei mai di offendere la madre di qualcun altro. Semmai la sorella... Io ce l'ho.

È sciocco chiedere agli dèi quello che si è in condizione di procurarsi da sè stessi.

Sono le persone i veri luoghi nei quali fermarsi. Patrie da difendere e case da abitare.

Tematica commentata: Guerra
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