A parte il contorno del viso e il candore dei denti, non era bella. [Riferendosi a Camilla Lopez]

Non avrei dovuto colpire Edgington. Era stato ospitale e cortese, generoso e cordiale. Ma non potevo sopportare la sua arroganza. Aveva troppo successo per i miei gusti. Doveva aspettarselo.

Impossibile ritrovare la mia solitudine, dopo che se ne fu andata, o sfuggire al suo strano profumo.

Si cominciava a scorgere, in distanza, il luccichio tremolante della canicola. Risalii il sentiero fino alla Ford. Presi la copia del mio libro, del mio primo libro, la aprii e scrissi a matita sul risguardo: "A Camilla, con amore, Arturo". Percorsi un centinaio di metri verso sud-est e, con tutta la forza che possedevo, gettai il libro nella direzione che lei aveva preso. Poi montai in macchina, avviai il motore e partii per Los Angeles.

Ridi sempre, chi ti ama ti amerà ancora di più, chi ti odia morirà di crepacuore.

Non è una vergogna diventare ricchi. Ma è una vergogna morire ricchi.

Ormai mi incuriosisce di più morire. Mi rincresce solo che non potrò scriverne.

La morte non è un'idea, è un interruttore. Acceso poi spento. Morire non è un problema, mi dispiace solo se a qualcuno dispiace che io muoia. Dopo non c'è nulla.