Frase di Thea Matera
Le strade già profumano di zucchero filato, di arance e di canditi. Lumeggiano le stelle e l'agrifoglio, la nebbia silenziosa avvolge i comignoli di vecchie case, dove ancora arde la legna nelle stufe, e l'aria s'accende di ricordi. Ho disegnato il mio alberello sopra un foglio, l'ho guardato, spoglio... L'ho colorato. Verde intenso il mio alberello di carta, un piccolo abete solitario nell'ispida bruma di luci discoste, su bianca distesa. M'è tornato in mente che fra poco è Natale, ed il mio alberello, al centro del foglio, mi fissa... Composto, sul foglio liscio, in assenza di tempo e lampi, di torpidite zolle. - Thea Matera Composition en vert (Il mio alberello di carta)
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Altre frasi di Thea Matera
Sta sul cornicione il mimo scalzo, s'arrampica alla luna lungo alzane di fiandra, cerca a tentoni la porta della notte, il pàthos di rapsodie ludiche. Piovono sassi sopra il cuore dissecca la rosa tra le labbra, l'occhiale sbilenco rifrange il pergolato. La sfera piramidale si finge in corde d'arpa, si moltiplica l'edera dans la mèmoire, il bacio breve del Coup de Thèâtre. Sorseggi l'ultimo verbo dell'Elegia kafkiana, il morfema singolare si discosta dalla scomposizione postuma della Querelle des Anciens et des Modernes, e nella feritoia estetica s'impaglia lo screzio dell'alveare. Che sia silenzio o sospensione la proporzione fra due tempi, dell'erba falciata nell'inèclos della pescaia, di pendole appoggiate alle pareti, mal s'accorda il disadorno vischio. Ti fanno strie sul capo le righe di pencole persiane, le nervature di avite case, il florilegio sui nenuferi bluastri della scacchiera, sullo strapiombo. Thea Matera (In The Shadow Of a Spider's Web)
Categorie e Frasi correlate
Tra poco è natale... Le strade già profumano di zucchero filato, di arance e di canditi. Lumeggiano le stelle e l'agrifoglio, la nebbia silenziosa avvolge i comignoli di vecchie case, dove ancora arde la legna nelle stufe, e l'aria s'accende di ricordi. Ho disegnato il mio alberello sopra un foglio, l'ho guardato, spoglio... L'ho colorato. Verde intenso il mio alberello di carta, un piccolo abete solitario sopra bianca distesa... M'è tornato in mente che tra un pò è natale, ed il mio alberello, al centro del foglio, mi fissa... Composto, sul foglio liscio, in assenza di tempo.
Le strade già profumano di zucchero filato, di arance e di canditi. Lumeggiano le stelle e l'agrifoglio, la nebbia silenziosa avvolge i comignoli di vecchie case, dove ancora arde la legna nelle stufe, e l'aria s'accende di ricordi. Ho disegnato il mio alberello sopra un foglio, l'ho guardato, spoglio... L'ho colorato. Verde intenso il mio alberello di carta, un piccolo abete solitario nell'ispida bruma di luci discoste, su bianca distesa. M'è tornato in mente che fra poco è Natale, ed il mio alberello, al centro del foglio, mi fissa... Composto, sul foglio liscio, in assenza di tempo e lampi, di torpidite zolle.
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Mi sento molto onorato dell’attribuzione di questo aforisma al grandissimo Ennio Flaiano, ma l’ho scritto io alla fine degli anni ‘80. Perdonatemi la precisazione.
Paco D’Alcatraz (fabio ferriani)
In risposta al commento di Utente anonimo
Scritto da Utente anonimo
Il 25/03/2024 alle ore 08:10
Non è dello scrittore Alessandro Baricco?
Grazie della segnalazione, paternità corretta
Scritto da Utente anonimo
Il 08/03/2024 alle ore 09:07
Stupenda
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