Frase di Guido Gozzano

La Regina Maria, Re Vittorio Amedeo, | la Corte, il Clero, i Nobili aprivano il corteo. | Le carrozze di gala avanzavano lente | per Torino infiorata, tra la folla piangente | - La Bela Carôlin (la folla la chiamava | così, familiarmente, la folla che l'amava!)

Clitennestra: So che il padre t'è caro: amassi tanto | la madre tu!Elettra: non ch'io pianger ti vegga, | Nè cangiar pur veggo il tuo aspetto? O madre, | Lo amassi tu quant'io!...

Voi sognate l'Italia e Vittorio Emanuele, ma purtroppo sarete infelici. I napoletani non hanno voluto giudicarmi a ragion veduta; io però ho la coscienza di avere fatto sempre il mio dovere, ad essi rimarranno solo gli occhi per piangere.

Chi non ha mai partecipato a una olimpiade potrebbe piangere e crollare. Ai miei tempi nessuno cadde in pista e pianse come un bambino. Abbiamo perso con grazia. E quando qualcuno ha vinto, non ha agito come se fosse appena diventato il re del mondo. Gli atleti ai miei tempi vivevano in modo semplice e umile le vittorie.

Dopo una bella vittoria non riesco a trattenermi. A volte piango quando ripenso a bei momenti del passato, soprattutto quando sto da sola. Per esempio ho pianto per un amore finito: non per la rottura ma perchè ero stata bene.

Ogni sera la mamma attendeva il mio ritorno dalla piazza, seduta alla soglia della misera casa: quando mi vedeva giungere accigliato capiva che il giorno seguente non avrei guadagnato il salario e allora entrava nel tugurio a piangere.

Ah! veramente non so cosa
più triste che non più essere triste!
(L'ultima infedeltà)

Non amo che le rose
che non colsi. Non amo che le cose
che potevano essere e non sono
state...
(Cocotte)

Socchiudo gli occhi, estranio
ai casi della vita.Sento fra le mie dita
la forma del mio cranio...Ma dunque esisto! O Strano!vive tra il Tutto e il Niente
questa cosa vivente
detta guidogozzano!
(vv. 29-36)

Pagina autore: Serena Santorelli
Frasi in archivio: 25

Il primo bacio non è dato con la bocca ma con gli occhi.

Se Hitler invadesse l'inferno io farei quanto meno un rapporto favorevole al diavolo alla Camera dei Comuni.