Frase di Elbert Hubbard

Chi non capisce i tuoi silenzi probabilmente non capirà le tue parole.

I libri che amiamo ci appartengono. Sono parte di ogni nostro respiro, d'ogni cellula, delle mani tinte d'inchiostro. Ci siamo addormentati tra le loro pagine, abbiamo sognato, con gli occhi lucidi di lacrime ed il cuore delirante. Le parole più belle, evidenziate con il lapis e quella data, scritta sul fondo dell'ultima pagina, mentre fuori pioveva... Ricordi ? mi stringevi le mani, e sulla finestra un passero scrollava le ali sgualcite. Quella data, scritta in piccolo, sbiadita dal tempo e indefiniti silenzi.

Quando erano partiti li avevano chiamati soldati. Ora il loro nome era reduci. Una parola senza gloria che attirava il silenzio ma non l'attenzione. Una parola che significava che erano sopravvissuti, che erano usciti vivi dalla fossa infernale del Vietnam, dove nessuno sapeva che peccato doveva scontare anche se tutto intorno a lui gli dimostrava come.

[L'arte] forse ci parla togliendoci le parole, creando dei silenzi nelle nostre ‐ troppe ‐ parole.

Il silenzio è la parola muta del saggio.

Bla bla bla e poi bla bla bla ed ancora bla bla bla... Boom di parole! Fratello è ormai tempo che mozzi le tue orecchie, ti spunteranno ali per scoprire nuovi cieli, fratello è tempo di meditazione; vorrei che a parlarti fosse il mio silenzio...

Una macchina può fare il lavoro di cinquanta uomini comuni. Nessuna macchina può fare il lavoro di un uomo eccezionale.

Il più grande sbaglio nella vita è quello di avere sempre paura di sbagliare.

Chi non capisce i tuoi silenzi probabilmente non capirà le tue parole.

È sciocco chiedere agli dèi quello che si è in condizione di procurarsi da sè stessi.

Sono le persone i veri luoghi nei quali fermarsi. Patrie da difendere e case da abitare.

Tematica commentata: Guerra
Frasi in archivio: 1982