Vittorino Andreoli | Aforismi e Citazioni

Se si diventa genitore mettendo al mondo un figlio, per diventare padre e madre occorre dedicare tutta la propria vita.

Alla scuola spetta il compito di inserire l'allievo dentro la storia e dentro la cultura di un borgo, di una città, di una nazione e del mondo intero.

Occorre che il tuo impegno come insegnante e quello dei tuoi allievi siano improntati al divertimento, a un incontro sereno, produttivo.

L'intelligenza non ha mai prodotto ricchezza e non ha assolutamente mai avuto la venerazione della massa che per definizione, non avendo intelligenza, non è in grado di prenderla in considerazione.

Se noi consideriamo la casa come il luogo dove possiamo sciogliere tutti i freni inibitori, allora oltre che perdere la decenza, l'eleganza e il controllo del linguaggio che giunge al vituperio e all'offesa, si cancellano i limiti su cui ogni vita sociale si fonda.

Se si allontanano i corpi, si dividono le menti e i sentimenti diventano di cartone.

La bellezza oggi è associata al denaro perché si è decretato che non è mai naturale.

Lo sforzo della società è di omologare, di rendere simili in modo che il comportamento di un componente sia identico a quello degli altri; ciò permette di prevedere che nella stessa situazione tutti agiranno conformemente.

La scuola si deve occupare di persone e una persona è una intelligenza e una affettività che devono porsi dentro la società per dare un contributo positivo e nel contempo trarne dei vantaggi.

Il denaro è una delle illusioni più pericolose, perché accumularlo senza perdere la propria dignità è difficilissimo.

Il denaro gioca un ruolo importante nella mente dell'uomo.

In Italia il quattordici per cento della popolazione soffre di depressione clinica.

La storia cambia per l'azione più che per i pensieri: i pensieri debbono tradursi in comportamento.

Il matrimonio è sacro perché al suo interno ammette il mistero della vita.

Il concetto di normalità mentale è qualcosa che non si trova insito nel singolo uomo, nè all'interno della sua biologia nè dentro il suo pensiero, ma nasce dal rapporto individuo-società e dal grado di adeguamento del singolo alle regole imposte a tutta la collettività.

L'invidioso non usa mai ciò che ha, gli manca sempre ciò che vuole.

La scuola dà il sapere che non è un orpello, una decorazione, ma uno strumento per vivere.

Il capezzolo non va ammirato, ci si deve semplicemente attaccare, non importa per cosa. Non servono i progetti, le intenzioni, qui basta lasciarsi andare e si scopre come l'uomo sia fatto per la donna e come la donna, già solo per questo, meriti di essere venerata.

Bastano cento persone con la voglia di morire come kamikaze, e dunque imbottendosi di esplosivo, per rendere ridicolo il sistema della certezza e della certezza del potere di questa terra, dei potentati di questo mondo.

Sono felice se qualcuno mi fa il solletico, perché è segno certo che mi vuole bene.