Thomas More | AforismiCitazioni.it

Voi lasciate che crescano fin da ragazzi in condizioni tali da essere fatalmente destinati ad una vita criminale, poi li punite. In altre parole, punite quei ladri che voi stessi avete creato.

Egli [Platone], uomo sapiente, capiva chiaramente che l'equa distribuzione dei beni è la condizione sine qua non perché un paese sia ben governato ed è evidente che ciò non si può realizzare in uno Stato in cui i beni sono proprietà di singole persone.

Se un re è talmente odiato e disprezzato dai suoi sudditi da non riuscire a dominarli se non riducendoli alla miseria attraverso la violenza, l'estorsione, la confisca d'ogni bene, allora è meglio che abdichi.

I ricchi sono spietati, malvagi e del tutto inutili alla società, mentre i poveri sono uomini semplici, dediti ad una quotidiana fatica ch'è di grande utilità per lo Stato. Molto più che per essi.

Nonostante le dozzine di norme approvate di giorno in giorno, nessuno è in grado di procurarsi sempre ciò che gli serve nè di difendere ciò che gli appartiene, e nemmeno in molti casi di distinguere le cose proprie da quelle altrui.

Quando in pochi si dividono tra loro la ricchezza, accumulando quanti più beni possono, la maggior parte della popolazione è destinata alla miseria.

Vi prego, mastro luogotenente, accompagnatemi su, e quanto a scendere, lasciate fare a me.

Così facilmente s'acquisterebbe il vivere, se il desio di accumulare denari non impoverisse gli altri.

Il Diavolo... quello spirito orgoglioso... non può tollerare di venir canzonato.

Giudicarono che non fusse convenevole voler con forza e minacce sforzare alcuno a credere quello che tu credi per vero.

Soltanto per quelli felici le lacrime sono un lusso.

[Subito prima di essere decapitato per ordine del re Enrico VIII] Rimango fedele servitore del re, ma prima di Dio.

Se l'onore fosse redditizio, tutti sarebbero onorevoli.

è già un pessimo affare perdere la propria anima per il mondo intero, figuriamoci per la Cornovaglia.

Datemi o Signore [...] un'anima che non conosca la noia, i brontolamenti, i sospiri e i lamenti, e non permettete che io mi crucci eccessivamente per quella cosa troppo invadente che si chiama io. Datemi, o Signore, il senso del ridicolo. Concedetemi la grazia di comprendere uno scherzo, affinchè conosca nella vita un pò di gioia e possa farne parte anche ad altri.

Mi sembra che dovunque vige la proprietà privata, dove misura di tutte le cose è la pecunia, sia alquanto difficile che mai si riesca ad attuare un regime politico basato sulla giustizia o sulla prosperità.

Non c'è dolore in terra che il Cielo non possa guarire.