Serge Latouche | AforismiCitazioni.it

Lascia un messaggio o un commento per Serge Latouche utilizzando il pulsante seguente.
Serge Latouche su Amazon
Frasi di Serge Latouche

Il destino del mondo e dell'umanità dipende in larghissima parte dalle decisioni dei dirigenti cinesi.

Siamo diventati dei "tossicodipendenti" della crescita.

La scelta volontaria di una società della decrescita rappresenta una sfida che vale la pena di cogliere per evitare un brutale e drammatico regresso.

La rivoluzione significa l'ingresso della gran parte della comunità in una fase di attività politica, e cioè istituente. L'immaginario sociale si mette al lavoro e si impegna esplicitamente nella trasformazione delle istituzioni esistenti.

Economizzare un kilowattora costa due volte meno che produrlo.

A rigore, sul piano teorico si dovrebbe parlare di acrescita, come si parla di ateismo, più che di decrescita. In effetti si tratta proprio di abbandonare una fede o una religione, quella dell'economia, del progresso e dello sviluppo, di rigettare il culto irrazionale e quasi idolatra della crescita fine a se stessa.

Se la crescita producesse automaticamente il benessere, dovremmo vivere in un vero paradiso da tempi immemorabili. E invece è l'inferno che ci minaccia.

La conoscenza è un bene collettivo, un'acqua della giovinezza alla quale ci possiamo abbeverare tutti senza suscitare la minima frustrazione nell'altro. La felicità è la sola cosa che si è sicuri di avere quando la si è data. È il godimento di quello che non si compra.

L'Inghilterra ha utilizzato metà delle risorse del pianeta per raggiungere l'attuale stadio di sviluppo. Quante ne occorrerebbero all'India per arrivare allo stesso livello?

Quando la finitezza della condizione umana è percepita come alienazione e non come fonte di senso, si perde qualcosa di infinitamente prezioso in cambio del perseguimento di un sogno puerile.
Amazon Music Unlimited
ACCESSO ILLIMITATO A 90 MILIONI DI BRANICliccando su questo link potrai provarlo gratuitamente per 1 mese! Cancella quando vuoi.

La nostra società ha legato il suo destino a un'organizzazione fondata sull'accumulazione illimitata. Questo sistema è condannato alla crescita. Non appena la crescita rallenta o si ferma è la crisi, il panico.

L'identificazione del desiderio con il consumo, entrambe frutto di una perversione del desiderio, ricerca un oggetto introvabile.

La decrescita è uno slogan politico con implicazioni teoriche, una "parolabomba", come dice Paul Ariès, che vuole far esplodere l'ipocrisia dei drogati del produttivismo.

La nostra sovracrescita economica si scontra con i limiti della finitezza della biosfera. La capacità rigeneratrice della terra non riesce più a seguire la domanda: l'uomo trasforma le risorse in rifiuti più rapidamente di quanto la natura sia in grado di trasformare questi rifiuti in nuove risorse.

I tre pilastri del sistema consumistico sono la pubblicità, che crea instancabilmente il desiderio di consumare, il credito, che fornisce i mezzi per consumare anche a chi non ha denaro (grazie al sovraindebitamento), e l'obsolescenza programmata, che assicura il rinnovamento obbligato della domanda.

La pauperizzazione psicologica è uno stato di insoddisfazione generalizzata che definisce la società della crescita come il contrario di una società dell'abbondanza.

Ricercare la crescita a ogni costo significa non andare troppo per il sottile quanto ai mezzi per ottenerla.

La missione ufficiale del sistema educativo, dalla materna all'università, passando per la formazione permanente, è quella di fabbricare ingranaggi ben oliati per una megamacchina folle.

Se si è felici si è meno soggetti alla propaganda televisiva e alla dipendenza dagli acquisti compulsivi.

Essere dipendenti vuol dire essere poveri, essere indipendenti vuol dire accettare di non arricchirsi.
.
Lascia un commento per Serge Latouche
Cerca frasi, autori, film, etc...
Partecipa alle ultime discussioni
Il 08/02/2023 alle ore 19:35
Il 05/02/2023 alle ore 12:22
Il 03/02/2023 alle ore 09:18
Il 02/02/2023 alle ore 11:33
Un animale agisce per istinto, è nella sua natura comportarsi nel modo in cui si comporta, non può farne a meno. Un uomo, invece, non agisce per istinto, o almeno quasi mai, quasi sempre è governato dalla ragione, le sue azioni sono quindi frutto di scelte ragionate e consapevoli, nel bene o nel male. Da qui il mio commento iniziale, più una specie è intelligente e meno agisce per istinto, di conseguenza il suo ragionamento potrà portarlo a compiere atti di estrema bontà o malvagità. Per es Hitler ha scelto consapevolmente di essere crudele (e non era affatto stupido, anzi…), mentre Martin Luther King di essere buono, battendosi per l’eliminazione di ogni discriminazione razziale, questi estremi di bontà e crudeltà negli animali non li troverai mai, semplicemente perchè essendo specie molto meno intelligenti di noi, agiscono per istinto.
Registrati su AforismiCitazioni.it
La registrazione è gratuita e ti permette di lasciare i tuoi commenti sotto alle frasi, partecipare alle discussioni già avviate e inviare i tuoi aforismi alla redazione.
Registrati adesso