Rupi Kaur | AforismiCitazioni.it

La pioggia ha provato a imitare le mie mani
corredo giù per il tuo corpo
ho lacerato il cielo che gliel'aveva permesso.

Non è ciò che abbiamo abbandonato
a spezzarmi
è ciò che avremmo potuto costruire
se fossimo rimasti.

Non ero in grado di sopportare l'assenza
sapevo di percuotere una cosa già morta
ma non contava
che la cosa fosse morta
a me bastava
averla.

Non credo più che l'amore sia lui
se l'amore fosse lui
sarebbe qui dico bene
se fosse quello giusto per me
sarebbe lui a star seduto dirimpetto a me.

Abbiamo cominciato
in onestà
e allo stesso modo
finiamola.

Nulla è più sicuro
del suono di te
che mi leggi qualcosa.

Forse ce l'ho fin da quando sono uscita dal grembo
è possibile nascere
con uno spirito tanto melanconico.

La mia mente continua a svignarsela in angoli bui
e a tornare recando motivi per cui
non sono all'altezza.

Come mai mi lascio esasperare
dalla mia mente
quanto sono suscettibile.

Sono la camera più oscura della mia vita.

La mia mente
il mio corpo
e io
abbiamo tutti la stessa sede
ma è come se fossimo
tre persone del tutto diverse.

Credi che sputeranno fiori qui
mentre io e te siamo via
a costruire qualcosa di nuovo
con qualcun altro.

Ogni volta che
dici a tua figlia
che la sgridi
per amore
la insegni a confondere
la rabbia con la bontà.

In giorni
come questo
ho bisogno che tu
mi passi le dita
fra i capelli
e parli piano.

Le nostre schiene
raccontano storie
che nessun
dorso di libro
regge.