Roberto Mancini | AforismiCitazioni.it

[Su Mario Balotelli nel 2013] è migliorato, ma non penso che possa cambiare del tutto. I suoi errori li farà sempre, anche quando avrà 30 anni, ma questo è normale, l'importante è che capisca che deve dare sempre il massimo in campo.

[Rispondendo alla domanda: Che cosa farebbe dello scudetto 2006?] Non so, non sono parte in causa e mi tiro fuori. Ci sarà ben qualcuno che prima o poi deciderà. E comunque senti tuoi gli scudet­ti che vinci sul campo.

Giocare contro l'Italia è dura, perché c'è sempre ed è tosta da affrontare.

[Famosa gaffe] Quando giocavo con la Roma e con la Lazio, conobbi Marco Mezzaroma.

[Su Mario Balotelli] Mario è un ragazzo a cui voglio bene. È un bravo ragazzo e anche un gran calciatore. Sono d'accordo con chi dice che deve fare la prima punta. Anche a me è capitato di farlo giocare esterno d'attacco. Ma è una punta che ha tiro, ha fisico, è forte di testa.

Lo amo come giocatore per quello che mette sul campo. Se avessimo tutti Medel con quel cuore vinceremmo ogni partita. Tutti Medel? Facciamo 24 Medel e un Messi.

[Sulla Juventus] L'avversaria più forte e, insieme, una patente di grandezza. Se la affronti con possibilità di vittoria concrete ‐ e io sono stato fortunato, mi è successo di prevalere più di una volta ‐ vuol dire che il tuo valore è elevato. È automatico.

[Su Francesco Totti] Si tratta di un giocatore tecnicamente straordinario e questo gli consente di fare quelle cose che sta facendo anche alla sua età. [...] Mi sono sempre rivisto in Totti, ci siamo assomigliati molto come calciatori.

Penso che un giocatore italiano meriti di giocare in nazionale, mentre chi non è nato in Italia, anche se ha dei parenti, credo non lo meriti. È la mia opinione.

Il calcio è fatto di cervello, non solo di tecnica o qualità.

Sono orgoglioso di avere cambiato la storia dell'Inter.