Pascal Mercier | AforismiCitazioni.it

La vita non è ciò che viviamo; è ciò che immaginiamo di vivere.

Una sensazione non è più la stessa quando arriva la seconda volta, ci stanchiamo dei nostri sentimenti quando arrivano troppo spesso e durano troppo a lungo.

Lasciamo qualcosa di noi stessi quando lasciamo un posto, ci rimaniamo, anche se andiamo via.

Il passato è per lo più consegnato all'oblio e accessibile in minima parte attraverso disordinate schegge del ricordo che si accendono in rapsodica casualità e poi si estinguono.

La cosiddetta maturità è opportunismo, oppure un segno di pura stanchezza.

Il vero regista della nostra vita è il caso.

Quelli che non seguono i moti della propria anima, è inevitabile che siano infelici.

Non si può fare degli altri le pietre da costruzione della propria vita, i portatori d'acqua nella rincorsa alla propria felicità.

Quando la dittatura è una realtà di fatto, la rivoluzione è un dovere.

Non si è veramente vigili e consapevoli se non si scrive.

Compatiamo le persone che non possono viaggiare perché, non potendo spaziare all'esterno, non sono in grado di spaziare nemmeno all'interno, non possono moltiplicarsi e così sono impossibilitate a intraprendere ampie escursioni in se stesse e a scoprire chi e che cosa sarebbero potute diventare.

A incontrarsi non sono gli uomini, bensì le ombre gettate dalle rappresentazioni mentali che gli uni si fanno degli altri.

Ci si accorge subito se uno è un lettore oppure no: tra gli esseri umani non c'è differenza più grande.

Se possiamo vivere solo una piccola parte di quanto è in noi, che ne è del resto?

Che cosa si può, che cosa si deve fare di tutto il tempo che ci sta davanti, aperto e informe, lieve come una piuma nella sua libertà e pesante come il piombo nella sua incertezza?