Mikhail Bulgakov | AforismiCitazioni.it

In lei c'era ammirazione per tutti coloro che compiono qualcosa di eccezionale.

Per me non ci sono dubbi che questi stati slavi di second'ordine, altrettanto barbari quanto la Russia, rappresentino un terreno ideale per il comunismo.

Il direttore d'orchestra, uscito di senno, senza rendersi conto di quello che faceva, agitò la bacchetta e l'orchestra non attaccò, non suonò, non avviò, ma appunto, rifilò una marcia incredibile, di una sguaiataggine unica.

Probabilmente se ne sta tremante accanto alla stufetta, tutto ha dimenticato, e potrebbe anche piangere. Ma, anche senza tutto ciò, c'è già abbastanza angoscia. Bisogna sputarci sopra. Basta fare i sentimentali. Abbiamo fatto i sentimentali per tutta vita. Basta.

Non voglio più niente dalla vita, tranne vederti. Ma ti consiglio nuovamente di lasciarmi. Precipiterai insieme con me.

Qualsiasi cosa accada, accade sempre così come è necessario, e solo per il meglio.

Chi ti ha detto che non esiste sulla terra un amore vero, fedele, eterno? Venga tagliata la ripugnante lingua al mentitore!

La bufera gli sparò una fucilata sopra la testa, agitando le enormi lettere di uno striscione di tela: È POSSIBILE RINGIOVANIRE?

Se io, andando al gabinetto, cominciassi a orinare per terra fuori dalla tazza e lo stesso facessero Zina e Dar'ja Petrovna, nel gabinetto comincerebbe lo sfacelo. Quindi vuol dire che lo sfacelo non è nei gabinetti, ma nelle teste.

Mai togliere il paralume a una lampada! Il paralume è sacro. Non fate mai come i topi che fuggono davanti al pericolo, verso l'ignoto. Accanto al paralume sonnecchiate, leggete - lasciate che infuri la bufera - attendete, che siano loro a venirvi a prendere.

Capii che per l'intera mia vita avevo amato proprio quella donna!

È piacevole trattenere un pò una mezzanotte di festa.

Molte donne avrebbero dato tutto per cambiare la loro vita con la vita di Margherita Nikolaevna.

Discutevano di cose difficili e importanti, e nessuno di loro riusciva a convincere l'altro. Non concordavano su nulla e questo rendeva la loro discussione particolarmente interessante.

Nè la bigliettaia nè i passeggeri si stupirono della cosa più importante: non del fatto che il gatto fosse salito sul tram ma che intendesse pagare!

I camerieri toglievano in fretta le tovaglie dai tavoli. I gatti che correvano qua e là intorno alla veranda avevano un'aria mattutina. Sul poeta cadeva, inarrestabile, il giorno.

Sul puf della gioielliera, in posa disinvolta, era sprofondato un terzo individuo, e precisamente un gatto nero di orrende proporzioni con un bicchierino di vodka in una zampa e, nell'altra, una forchetta sulla quale era riuscito a infilzare un fungo marinato.

Il guaio è che sei troppo chiuso ed hai perduto la fede negli uomini. Ma non si può riporre tutto il proprio affetto in un cane, ammettilo. La tua vita è misera.

Come può l'uomo governare se non solo non può fare un piano di qualunque tipo, fosse pure per un tempo breve fino al ridicolo, diciamo mille anni, ma non può garantire nemmeno il proprio domani?

Chi dirà mai qualcosa in difesa dell'invidia? È un sentimento di specie abietta, e tuttavia bisogna mettersi nei panni del visitatore.