Mariano Di Vaio | Aforismi e Citazioni

[Sulla diffidenza verso gli influencer] Ci continuano a vedere come persone senza un talento o competenze specifiche. Io amo l'Italia ma devo dire che questo all'estero non succede: anche per le copertine, è molto più facile finirci in America che qui in Italia.

Non rinuncerei al pranzo della domenica con la famiglia. È una vecchia regola, da piccolo la pativo, oggi appena atterro all'aeroporto il primo pensiero è quello di fare in fretta a tornare a casa, per condividere quel momento con le persone che amo.

Un uomo deve fare ciò che gli piace. Ti piacciono gli orecchini? Mettili. Ami i tatuaggi? Fatteli. Ma poi deve saper accettare le critiche senza soffrirci.

Succede che le donne mi corteggino. Ma ricordo che in passato alcune erano donne talmente belle e sicure che mi hanno fatto sentire a disagio. L'aggressività femminile mi blocca.

Mi definisco senza dubbio un imprenditore: oggi con la mia azienda ho grandi responsabilità, siamo oltre venti persone che ogni giorno lavorano all'ecommerce e ai miei brand; è forse una delle cose di cui vado maggiormente fiero.

In casa parlo esclusivamente in inglese: mi piacerebbe che mio figlio diventasse bilingue, lo considero il più grande regalo che possa fargli. Io l'inglese l'ho imparato pian piano, durante le prime esperienze all'estero.

Non resto mai fuori per due sere consecutive fino a tardi. La mattina dopo è dura, sono un dormiglione.

Mi sono sempre dato degli obiettivi razionali e ho fatto di tutto per raggiungerli. Non sono uno che lascia le cose a metà.

Ho un rapporto speciale con Dio, un dialogo sempre aperto. Lo prego e gli dico: se quello che voglio fare è nei tuoi piani andrà bene, altrimenti me ne farò una ragione.

Quando ho deciso di fare sul serio con Eleonora ho chiuso con le altre donne. So che nel mio mondo non è un atteggiamento diffuso: ma io ho dei valori a cui non rinuncio.

Sono una persona semplice, ho sempre difeso la normalità. Continuo a vivere a Perugia e la cosa di cui sono più orgoglioso è che nonostante il lavoro che faccio sono riuscito a costruirmi una bellissima famiglia, con una moglie e due figli.

Grazie Mamma! Non solo per una questione di dna, ma la ringrazio anche per avermi spinto da piccolo a studiare alla scuola di recitazione: è sempre stata l'artista di famiglia, dipingeva le tele con gli acquerelli e da piccolo, grazie a lei, ascoltavo solo musica classica. Anzichè fare calcetto, io studiavo musica e teatro.

Mi sono sempre dato da fare fin da bambino: se non aiutavo in casa, niente paghetta.