Leonardo Vittorio Arena | AforismiCitazioni.it

Colui che si attacca all'esistenza, è vittima della sofferenza. Egli invece si dovrebbe rendere conto della costante transitorietà delle cose, per cui niente sussiste in eterno.

I maestri sostengono l'esigenza di scrutare direttamente nella propria natura, senza dipendere dalle Scritture o dagli insegnamenti altrui.

Tutto ciò che è transeunte è doloroso.

L'uomo dovrà prendere coscienza della propria identità autentica, per capire che il suo àtman, la propria natura intima, contiene un principio universale.

Le sensazioni nascono e muoiono, al pari delle funzioni corporee oggetto della fase precedente.

La conoscenza yogica permette la totale identificazione del percepibile e del percepito.

Nessuna tecnica risulta efficace, se il praticante coltiva una mentalità dogmatica e dipende acriticamente dalle parole dei maestri.

Non si può trovare una soluzione razionale, perché la fonte del problema è la razionalità stessa.

Disegnare uno spazio bianco in cui non sia raffigurato nulla - ecco la cosa più difficile da realizzare nella pittura.

Siamo già illuminati e perfetti da sempre, per cui non c'è nulla da raggiungere.

Nella meditazione Zen il flusso di pensieri è libero di scorrere, senza alcuna direzione prestabilita.

Ogni convinzione è un ostacolo alla realizzazione dell'illuminazione e del risveglio.

La vita è piena di dolore; la sete di esistere è l'origine del dolore; la sete di esistere può essere soppressa; esiste un cammino, in varie fasi, che permette di estinguere la sete.