Jerry Lewis | Aforismi e Citazioni

[Skinny D'Amato chiede ragione del primo numero comico di Dean e Jerry] "perché voi due non mi avete detto che facevate un numero insieme?" chiese Skinny. "perché non lo sapevamo neanche noi" risposi.

Io ero talmente affascinato da Dean, che gli ho guardato dentro e ho visto meglio di tutti. Era così bravo Dean, ma così bravo che mai, mai avrebbero potuto pagarlo quello che valeva.

[All'arrivo di Dean Martin per un periodo di lavoro insieme] Eravamo insieme, e la cosa mi rendeva molto felice. Non ero tagliato per la solitudine.

[Su Elvis Presley] Era una delle persone più gentili che abbia mai conosciuto.

[Dopo la sua prima apparizione su un palco, a cinque anni] Da quel momento in avanti, lo showbusiness mi entrò nel sangue. Insieme alla solitudine.

Ciò che vedeva il pubblico, in un'epoca di grande odio, era l'espressione degli occhi di Dean mentre mi guardava dare di matto. Era l'espressione dei miei occhi mentre lo guardavo cantare ed essere così perfetto. Non potevi fingerlo. E la gente lo vedeva. All'istante. Lo sentiva dal di dentro.

Stavo imparando che il successo e la fama hanno un effetto afrodisiaco tanto quanto il bell'aspetto.

[Su Dean Martin] Dean aveva trovato un trucco fantastico, nella vita. Stare in disparte andava benissimo per lui. Stare sopra la mischia andava ancora meglio. Il suo distacco, la sua freddezza ironica: ecco che cosa gli risolveva la vita.

[Parlando con Charlie Chaplin] Sono rimasto a chiacchierare con Charlie fin verso le tre e mezzo. Abbiamo parlato dei suoi inizi, dei miei inizi. Lui ha parlato del lavoro fantastico che facevamo io e Dean, e mi ha detto che raccoglievamo l'eredità di Stan Laurel e Oliver Hardy, che eravamo una delle più grandi coppie comiche di sempre.

Dio non mi aveva fatto bello, ma mi aveva dato qualcosa, l'avevo sempre saputo: il senso dell'umorismo.

"A te come va ebreo?" Per cinquant'anni Frank mi ha chiamato sempre così, e la cosa mi piaceva da morire.

La verità è che mi venivano sempre in mente frasi divertenti: io pensavo divertente. Ma con quella voce nasale da ragazzino che mi ritrovavo, mi vergognavo di cosa sarebbe venuto fuori se avessi parlato.

[Su Dean Martin] Non gli davano mai il riconoscimento dovuto. Se avessimo scambiato i ruoli, se dopo tutto quel lavoro di squadra a restare in ombra fossi stato io, non sarei rimasto un anno, altro che dieci.

[Il primo incontro con Charlie Chaplin] "Charlie, le presento Jerry Lewis." "Come sta, Mister Chaplin?" "Charlie, per te." "Ciao Charlie." E lì gli ho fatto la mia prima battuta: "Puoi chiamarmi Mister Lewis".

Ero sempre in ritardo a scuola, a causa dei fumetti. Facevo tardi a scuola e allora successe che, a forza di far tardi, dovetti frequentare la scuola serale di mattina all'alba.

Oggi è facile diventare milionario quando si è miliardario.

La causa principale del divorzio resta il matrimonio.

La felicità non esiste. Di conseguenza non ci resta che provare ad essere felici senza.