Fabrizio De Andrè | Aforismi e Citazioni


Fabrizio Cristiano De André, noto come Fabrizio De André (Genova, 18 febbraio 1940 – Milano, 11 gennaio 1999), è stato un cantautore italiano.

Anarchismo possibile in un nuovo sistema dei bisogni, finalmente liberato dalla necessità. Purtroppo le necessità esistono ancora.

Titti aveva due amori | uno in terra uno in cielo | insomma di segno contrario | uno buono uno vero.

Quello che non ho sono le tue pistole | per conquistarmi il cielo per guadagnarmi il sole.

Prima pagina venti notizie | ventun'ingiustizie e lo Stato che fa? | Si costerna, s'indigna, s'impegna | poi getta la spugna con gran dignità.

E mai che mi sia venuto in mente | di essere più ubriaco di voi | di essere molto più ubriaco di voi.

Chiusi gli occhi per tre volte | mi ritrovai ancora lì | chiesi a mio nonno è solo un sogno | mio nonno disse sì.

E Andrea l'ha perso, ha perso l'amore, la perla più rara | e Andrea ha in bocca un dolore, la perla più scura.

[Alla domanda "Il denaro la attrae, signor De Andrè?" di un giornalista] Sì, sono io che non sono mai riuscito ad attrarre lui.

E si vuol dar marito a chi non lo voleva, | si batte la campagna, si fruga la via. | ‐ Popolo senza moglie, uomini d'ogni leva, | del corpo di una vergine si fa lotteria.

Qui non c'è più decoro, le carceri d'oro | ma chi l'ha mi viste, chissà? | Chiste sò fatiscienti, pè chisto i fetienti | se tengono l'immunità.

E nel vuoto della notte | quando hai freddo e sei perduto | è ancora Nancy che ti dice | "Amore, sono contenta che sei venuto".
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